L’uomo è immerso nel suono e si trova sempre in un contesto sonoro. Non solo siamo immersi nel suono ma ne abbiamo bisogno per la nostra salute mentale. Il silenzio assoluto ci porterebbe alla follia.

Progettazione del suono

Molti dei suoni che oggi ascoltiamo sono stati progettati: lo snooze della sveglia, gli squilli dei nostri smartphone, il campanello del forno che ha smesso la cottura o i segnali acustici degli allarmi anti incendio. Anche i suoni prodotti dalle auto, dal rombo dei motori, all’esperienza acustica dell’abitacolo, sono suoni progettati.
Altri segnali audio non vengono deliberatamente progettati, ma ci aiutano comunque a percepire quello che sta accadendo agli oggetti. Il ronzio del climatizzatore o della ventola del PC, o il rumore del frigorifero. Così che, se qualcosa non va, notiamo subito che, non suona bene e qualcosa non funziona. Già dalla nascita di questo blog abbiamo parlato del Suono come quarta dimensione dell’UX.

In passato

Purtroppo l’audio e l’uso dell’audio sui siti web gode di cattiva fama, senza contare che le linee di usabilità privilegiano comunque la parte visuale e testuale.
L’audio è stato abusato negli anni e tutt’ora viene mal gestito. Durante l’era Flash, intorno al 1999, gli sviluppatori di siti web hanno utilizzato in modo massiccio e invasivo l’audio, per cui si avevano loop musicali di sottofondo, segnali acustici che partivano senza motivo, suoni che accompagnavano le animazioni. Insomma un uso senza coscienza dell’audio.

Oggi

Così come oggi lo spam e l’audio pubblicitario sui siti Web non migliorano l’esperienza sul sito. Anzi. L’esperienza il più delle volte è negativa. E gli utenti sono costretti, dopo un balzo, a spegnere definitivamente casse e altoparlanti del proprio computer.

Una progettazione sana dell’ADV dovrebbe prevedere la facilità di spegnimento dell’audio.

Visuale vs Uditivo

Chi oggi studia e progetta l’User Experience è focalizzato nel settore della progettazione visiva: architettura dell’informazione per l’editoria o per il prodotto.

Ci si concentra sulla visual interaction design. L’interazione dell’utente, in generale, non prevede l’interattività dell’utente; non prevede l’uso di tutti i sensi disponibili all’uomo.

Anche se l’invito alla progettazione dell’esperienza, ultimamente, si fa sempre più forte. In Italia si stenta ad avviare questo genere di progettazione e di realizzazione dei siti digitali.

Il mio studio per l’architettura dell’informazione sonora è volto verso quella parte di architetti che vogliono studiare e progettare l’esperienza dell’utente in ogni sua dimensione. E spero di riuscirci.

Il suono nel Game Design e nel Design industriale

In altri settori come nel game design o nel design industriale l’audio ha un ruolo primario ed ha una funzione di facilitatore dell’uso della strumentazione. Nei video giochi a determinati personaggi sono associate determinate musiche. E tra gli strumenti di emergenza, come in un defibrillatore, per esempio, il suono aiuta a capire quando rilasciare la scarica.

User Experience Sonora

L’audio sul web è invadente e le norme di usabilità pare abbiano messo una pietra tombale sull’uso del sonoro sui siti web. Eppure questo non ha impedito ancora a nessuno di eliminare qualunque suono dai siti. Se ci fosse un po’ di attenzione all’argomento, forse, alcuni video non partirebbero senza alcuna ragione e magari avrebbero un volume ragionevole.

Le ragioni del marketing, in questo caso, non dovrebbero prevalere sulle ragioni di una buona esperienza dell’utente.
Parafrasando la nota frase di Peter Morville: “L’architettura dell’informazione c’è anche quando non c’è un architetto dell’informazione” così l’user experience sonora c’è anche dove non c’è un architetto dell’informazione sonora che prenda in considerazione l’audio.
Per questo motivo sono convinto che chi progetta un sito web, come uno spazio digitale, deve conoscere e prendere in considerazione l’esperienza sonora: gestirla, organizzarla e nel caso prendere tutte le precauzioni necessarie.
L’audio, se usato con giudizio, migliora l’esperienza utente e fornisce un ambiente più ricco per l’interazione.

Un esempio concreto da godersi è stato il New York Magazine che considero un esempio di architettura dell’informazione sonora in pratica.
L’interesse che dovremmo coltivare per l’user experience sonora e per il senso dell’udito determinerebbe il confine entro il quale non dovrebbero esserci abusi, principalmente. L’attenzione per come vengono proposti musica e video, nei siti web, dovrebbe solo migliorare l’esperienza dell’utente.

Quando non teniamo in considerazione la parte uditiva, io penso, che l’esperienza sia sicuramente più povera. Se poi, come spesso accade, l’uso è arbitrario l’esperienza è sicuramente spiacevole.

In conclusione

L’user experience design, la progettazione dell’esperienza, è aperta a molteplici vie che devono migliorare l’esperienza dell’utente.

L’avvento di chat bot, di assistenti vocali, di intelligenza artificiale, a prescindere dalle loro reali realizzazioni, indicano che il bisogno di audio, di interazioni vocali, di contesti sonori sia alto.

In questa esperienza, che ci si propone essere sempre positiva, è necessario prendere in considerazione anche l’audio e l’user experience sonora.