Design for difference a Palermo

da Toni Fontana | Mar 4, 2019 |

Design for difference è stato il tema del WIAD 2019. E anche quest’anno si è ripetuto l’evento a Palermo, grazie alla determinazione di persone speciali come Maurizio Schifano e Luisa Di Martino e il sostegno di Architecta.

Come sempre il tema è (e deve essere) uno spunto e trovo sempre interessante ascoltare le diverse declinazioni che ciascun professionista propone.

Così, questa settimana, vi voglio raccontare il mio WIAD Palermo.

Comunità

Intanto è sempre un piacere incontrare la comunità siciliana. Bello rivedere le persone che incontri solo al WIAD, bello poter conoscere altre persone con cui confrontarti.

Maurizio Schifano e Luisa Di Martino, motori e organizzatori del WIAD Palermo, hanno raccontato di come la comunità siciliana si assottiglia di anno in anno. Molti giovani partono, i professionisti cercano fortuna altrove. In Sicilia ci sono tanti studenti e pochi professionisti.

Devo ammettere che questo fa un po’ male. Almeno fa male a me che, per certi versi, ho dovuto e deciso di rientrare. Ad ogni modo, chi lavora sul web c’è, molti professionisti offrono servizi e innovazione. Quale approccio usano? A quale filone innovativo si rivolgono? Non hanno bisogno di una comunità? Quali altre comunità esistono? Non hanno bisogno di incontrarsi nel territorio? Sarebbe interessante saperlo. E poi riuscire a coinvolgerli.

Comunità di pratica

Le idee per una comunità di pratica sono tante. Bianca Bronzino, presidentessa di Architecta, ha scelto Palermo per parlare ai siciliani. Ha presentato le nuove idee.

Una bella e significativa presenza la sua a Palermo. Le idee e i progetti in cantiere per Architecta sono tanti. E farà piacere far parte di una comunità di pratica che accolga e che ci faccia sentire meno soli professionalmente.

C’è tanto da fare. Ma nello stesso tempo c’è tanto entusiasmo per raggiungere nuove frontiere. Bianca ci ha fatto ben sperare.

Design for difference secondo PUSH

Domenico Schillaci, fondatore del Laboratorio di Design PUSH, ha voluto immaginare il nostro futuro tra 12 anni. Quale sarà il tema del WIAD 2031? Considerato che è già un miracolo ritrovarsi alla quinta edizione del WIAD Palermo, penso che il messaggio che abbia voluto dare Domenico è che il futuro è nelle nostre mani.

Secondo molti, abbiamo appunto 12 anni di tempo per poter porre rimedio ai nostri errori ambientali. Ed eventualmente correggere le storture di una intelligenza artificiale sempre più intelligente.

Quale futuro ci aspetta? Se oggi parliamo di design for difference, nel futuro parleremo di design for indifference? Le macchine penseranno per noi e noi saremo indifferenti a tutto e a tutti?

SOS Scuola open sourse

Alessandro Tartaglia, della scuola open source, ha raccontato di un mondo e di piattaforme aperte e libere.

La Scuola Open Source è un luogo dedicato all’innovazione, sociale e tecnologica, dove svolgere attività didattiche, culturali e di ricerca:
☛ un hackerspace, dove persone con interessi comuni nei campi dell’artigianato, tecnologia, scienza, arti visuali e poetiche, editoria, robotica, domotica, biologia ed elettronica e non solo, possano incontrarsi, socializzare e/o collaborare;
☛ un centro di promozione del riuso in cui si svolge un servizio di raccolta per oggetti con tecnologia obsoleta al fine di promuoverne un riuso intelligente;
☛ un FabLab: una piccola officina che offre servizi personalizzati di fabbricazione digitale, dotato di una serie di strumenti di prototipazione (stampa 3d, taglio laser, etc.).
♥ Questo genera nuove opportunità.

E’ stato un piacere poter conoscere Alessandro.

Il suo approccio di attivista del web mi è molto piaciuto. E spero di poterlo applicare in buona parte anche su questo blog. Più avanti cercherò di intervistarlo e conoscere meglio il suo pensiero.

Salvezza

Marco Rizzo, ha presentato il suo ultimo libro Salvezza. Il racconto di tre settimane trascorse a bordo della nave Aquarius. Marco Rizzo racconta le sue storie attraverso il fumetto.

Marco ha raccontato l’evoluzione del graphic jornalism che oggi è anche fumetto, data journalism, un modo per raccontare vicende, situazioni dove non ci sono testimoni, ma parlano i fatti.

Il suo racconto anche delle evoluzioni del fumetto sul web, è stato molto interessante. Penso, però, che Marco Rizzo sia un architetto dell’informazione inconsapevole.

Il fumetto, infatti, è una delle frontiere di sperimentazione più aperte all’organizzazione dello spazio sul web. Sono certo che a breve avrà modo di sviluppare al meglio la disciplina e sono certo di un ritorno come architetto dell’informazione di Marco.

Architettura dell’informazione

Ospite speciale, perché grande professionista e persona speciale in se, Luca Rosati. Luca ha presentato una vera e propria lezione di Architettura dell’informazione. Credo che sia la forza di Luca, quella di restare legato all’architettura dell’informazione.

Pensare alle informazioni come a dei mattoncini lego è un buon modo di ragionare. Così come utilizzare la musica come metafora.

Luca ha poi aperto la propria cassetta degli attrezzi mostrando nelle slide il suo metodo di lavoro. Prezioso come sempre.

Chatbot_ti_amo

Sinceramente quest’anno volevo solo ascoltare. E godermi il WIAD da spettatore. E invece, sotto richiesta degli organizzatori, ho tenuto un workshop sulla progettazione di chatbot.

In così poco tempo non si può fare molto. Ma anche in breve tempo i quattro gruppi che hanno partecipato sono riusciti ad estrapolare concetti della progettazione molto profondi.

Quello che è venuto fuori e che interessava che venisse fuori non è stato tanto il limite dei chatbot, che come ho spesso ripetuto hanno ancora bisogno di essere aiutati, ma il limite di chi crea chatbot senza una vera progettazione.

Abbiamo bisogno di progettazione

Tutto si può fare senza progettazione. Ma senza una progettazione dove si arriva? Quanto tempo e denaro è possibile risparmiare grazie ad una buona progettazione?

Non ci possono essere buoni prodotti senza progettazione.

La mia declinazione del tema è stata quella di progettare per migliorare. Dove i chatbot, con tutti i limiti che possono avere, devo essere supportati da una buona progettazione.

Spero di poter replicare altrove questo workshop perché è stato molto bello e a detta di alcuni partecipanti anche molto divertente.

Scalo 5B

Ed in fine è doveroso ringraziare il luogo che ci ha ospitato.

Lo Scalo 5B di Palermo. Uno spazio enorme all’interno della ex Fiera del Mediterraneo. Uno spazio che è da supportare, insieme a tutte le attività innovative che stanno nascendo nel meridione e in Sicilia, in particolare.

Devo ammettere che entrare nell’ex fiera dove andavo da bambino che è stato abbandonato nel tempo è stato un po’ triste. Quando la Fiera era in attività ho visto cose che ai miei occhi erano bellissime.

A rincuorarmi tante attività che stanno nascendo al suo interno con lo scopo di portare il luogo a nuova vita. Non vedo l’ora di ritornare insieme a tante persone in questo luogo.

Lisca Bianca

Come racconta Eleonora Orfanò

Dall’associazione Lisca Bianca, organizzazione nata per favorire l’inclusione sociale e lavorativa di giovani svantaggiati, il patrocinio del Comune di Palermo e il supporto di Fondazione CON IL SUD nasce Scalo 5B, la prima officina sociale condivisa in Sicilia.

Il progetto mira a favorire lo scambio continuo di competenze, saperi e conoscenze tra giovani e professionisti, coniugando antichi saperi artigiani e nuove tecnologie.

Sito nel quartiere Monte Pellegrino di Palermo, reso agibile grazie al lavoro dei tecnici altamente specializzati di Sika Italia, viene pensato come una sorta di “banca del tempo dell’artigianato”.

All’interno di un hangar di circa 1000 metri quadri, makers, designers, artigiani e tecnici specializzati possono incontrarsi, mettendo a disposizione di studenti e semplici appassionati le proprie conoscenze ed usufruendo, in cambio, dello spazio di coworking, di macchinari tradizionali e di ultima generazione.

Grazie

Un grazie dunque a Scalo 5B, a Luisa, a Maurizio e Pia, e a tutte le persone che hanno supportato questo evento vitale per tutti noi user experience design di Sicilia.

Tra le tante cose che mancano, ci sono certamente i momenti di incontro e di condivisione. Per cui non si può che restare grati verso coloro che permettono tutto questo.

Grazie!


Wiad Palermo 2019. Design for difference.

da Toni Fontana | Feb 18, 2019 |

Ritorna a Palermo il WIAD, il World Information Architecture Day, l’evento che celebra la giornata mondiale dell’architettura dell’informazione.

Gli speakers del WIAD 2019

Quest’anno gli speaker del Wiad Palermo saranno molto interessanti. Come recita il sito ufficiale

Sarà fantastico!

E la mattinata sarà sicuramente tutta da ascoltare.

GIANNI DI MATTEO, Architetto
DOMENICO SCHILLACI, Fondatore del Laboratorio di Design PUSH
ALESSANDRO TARTAGLIA, Progettista e operatore culturale
MARCO RIZZO, Giornalista e Scrittore
LUCA ROSATI, Architetto dell’informazione e User Experience Designer

Dove si svolge il WIAD Palermo 2019?

Il Wiad è sempre alla ricerca di posti belli e innovativi. Quest’anno ci farà scoprire (o ritornare, se siamo abbastanza vecchi) in uno dei padiglioni dell’ex Fiera del Mediterraneo, nel quartiere Montepellegrino.

Precisamente ci incontreremo allo Scalo 5B, uno spazio attrezzato condiviso che crea opportunità e crescita per le persone e il territori.

SCALO 5B, VIA ANWAR SADAT 13, PADIGLIONE 5B, 90142 PA

Chatbot_ti_amo

Quest’anno mi è stato chiesto di organizzare un workshop. Che ho titolato chatbot_ti_amo. Un invito, una dichiarazione, un esperimento. Così come ho scritto nella presentazione del workshop.

“La progettazione di chatbot richiede un lungo percorso di ricerca. Per la realizzazione vera e propria sono necessarie molte competenze specifiche. Non è facile dunque racchiudere in un unico workshop la progettazione di un chat che richiederebbe più giornate lavorative.
In questo workshop ci occuperemo della scrittura dei dialoghi.

Domande e risposte come se non ci fosse un domani.

In questo modo metteremo mano alle differenze tra conversazioni reali e conversazioni progettate.

La simulazione dei dialoghi progettati evidenzierà le difficoltà da affrontare e l’importanza della progettazione rispetto all’uso degli strumenti.

Le conclusioni

E infine, ampio spazio sarà dato alla discussione. Ai problemi incontrati, alle riflessioni che ne scaturiranno.

Quello che mi piacerebbe arrivasse alle persone dal mio workshop sono semplicemente due osservazioni.

La prima osservazione è che si comprenda l’importanza della progettazione.

La seconda è la presa di coscienza delle difficoltà di un dialogo. Se ciascuno porterà a casa una consapevolezza in più rispetto a questa tecnologia avrò raggiunto il mio obiettivo.

Architettura dell’informazione sonora al WIAD Palermo

Per chi non mi conoscesse o si fosse perso i miei interventi precedenti, di seguito trova gli articoli che scrissi e i miei interventi.

Wiad Palermo 2017

Wiad Palermo 2018

Ci vediamo sabato!


Il wiad palermo si svolgerà il 18 febbraio 2017, così come in tutto il mondo, per celebrare, anche in Sicilia, l’architettura dell’informazione.

WIAD Italia

La prima osservazione è che il WIAD si svolge, in Italia, in ben 3 città: Palermo, Roma, Verona/Trento. In quella che la scorsa settimana ho chiamato WIAD Italia. Non è una cosa banale e non è cosa da poco. Se andate a spulciare i programmi conoscerete i teorici dell’architettura dell’informazione italiana.

Questo conferma che, nonostante la figura professionale dell’architetto dell’informazione tardi ad affermarsi, l’Italia è tra le Nazioni più attente all’innovazione. In Italia l’architettura dell’informazione si pratica ad alti livelli ed è pronta a divulgare cultura digitale a chi ne ha bisogno.

Palermo, la Sicilia… tutto il mondo è paese!

La seconda osservazione è più personale e soggettiva.

A Palermo c’è molta attenzione verso l’architettura dell’informazione. E questo  ha fatto molto piacere. E’ davvero entusiasmante. Non dico questo perché sono stato invitato a parlare. Tornare nella città che hai lasciato da studente è una bella emozione. Certo. Non posso negarlo.

Ma è entusiasmante anche perché in Sicilia, più che altrove, c’è bisogno dell’applicazione della disciplina. C’è bisogno di ordine, di parlare alla gente, di cercare quali sono i veri bisogni delle persone. In una Regione martoriata da problemi atavici, l’architettura dell’informazione potrebbe alleviare, almeno in parte, i disagi della gente comune. Almeno nei rapporti con gli enti pubblici e privati.

Raggiungere l’impossibile?

Un gruppo di persone che condivide un obiettivo comune può raggiungere l’impossibile.

Nonostante le esperienze negative, continuo ad avere fiducia nella gente, credo nel prossimo. Da umanista credo in un risveglio consapevole, che venga dalla condivisione di conoscenza.

Il WIAD dura solo un giorno e passerà velocemente. Eppure, anche in un solo giorno, si può prendere coscienza di sé, degli altri, del proprio contesto e aggiungere il proprio significato. E questo è vero tanto più se si pratica l’architettura dell’informazione e si predica l’User Experience. In qualunque parte del mondo connesso ci si trovi, ciascuno di noi non si trova più in periferia e non è più solo. Ciascuno di noi può cercare e trovare un senso al contesto in cui vive.

Io, personalmente, per quanto mi sarà concesso, darò il mio contributo.

Il mio intervento al WIAD Palermo

Concludo con una breve anticipazione sul mio intervento di sabato 18 febbraio.

Architettura dell’informazione conversazionale: dal suono come quarta dimensione dell’ UX Design ad Alexa

Nel mio intervento partirò da una domanda. Cosa accade quando i nostri dispositivi sono troppo silenziosi? Farò ascoltare alcuni suoni. I suoni da cui deriviamo. E mostrerò alcuni esempi di dispositivi divenuti silenziosi. Sarà una brevissima storia del suono che arriverà alla progettazione di suoni per i dispositivi diventati, appunto, troppo (o del tutto) silenziosi.

Dalla progettazione dei suoni alla progettazione delle interfacce vocali il passo è breve. O quanto meno, in linea di principio, è breve. Nei fatti poi è molto complesso e le implicazioni sono molte. Però progettare suoni e voci segue la stessa logica. Avere risposte di senso da un dispositivo.

Parlare con le macchine è stato da sempre il sogno di ricercatori e pionieri della scienza. Tante sono le interfacce vocali presenti sul mercato. Quelle più conosciute sono Siri della Apple, Cortana di Microsoft e Alexa di Amazon. Ciascuna interfaccia ha una sua caratteristica. Ma è Alexa l’assistente vocale più interessante. Concluderò spiegando proprio questo, in relazione all’architettura dell’informazione.

Se siete curiosi venite a Palermo, sarà un piacere stringervi la mano e ascoltare le vostre opinioni.

Dovrei intervenire alle 11.30 subito dopo Yvonne Bindi, autrice del libro Language design: guida all’usabilità delle parole per professionisti della comunicazione.

Vi aspetto!

Visitate il sito www.wiadpalermo.com  per tutte le informazioni logistiche, gli sponsors, gli altri speakers.

L’evento è gratuito, la registrazione però è gradita per organizzare meglio l’accoglienza e per usufruire del pranzo insieme alla comunità.

Il programma e le informazioni sono tratte dal sito www.wiadpalermo.com

Saluto degli organizzatori e introduzione alla giornata di Roberto Ragonese, Pmo Coworking, Domenico Schillaci, PUSH, Eliana Messineo, FabLab Palermo, Luisa Di Martino, UX Book Club Palermo

10:20 – Saluto degli Sponsor
10:30 – Gaetano Lombardo

Prodotti e produttori: una rete di materie prime

In piena globalizzazione dei consumi la loro differenziazione si polarizza attorno alle storie dei singoli prodotti e dei loro produttori: una rete di informazioni da mettere a sistema per crescere congiuntamente come territorio, sfruttando l’originalità di ogni nodo, per difenderne l’identità.

11:00 – Yvonne Bindi

Linguaggio, design e usabilità delle parole

Per progettare buoni oggetti e ambienti i designer devono conoscere come si comportano le persone, che rapporto hanno con lo spazio, con il tempo, con forme e colori. Così, chi progetta interazioni verbali, messaggi e segnaletica deve conoscere che rapporto hanno i parlanti con le parole, come le usano, come le percepiscono, per quali ragioni le interpretano male e perché certi significati sono più probabili o facili di altri. Le parole che incontriamo spesso fanno bene il loro lavoro, ma se sono progettate male, aggregate in messaggi difficili, posizionate in modo improprio diventano inutili o addirittura dannose, causando disagi e problemi. Nel talk saranno analizzati alcuni messaggi per comprendere come usare meglio le parole ovunque esse si trovino: nelle interfacce, nella segnaletica, nei comandi vocali, nei menù, negli ambienti fisici come in quelli digitali.

11:30 – Toni Fontana

Architettura dell’informazione conversazionale: dal suono come quarta dimensione dell’ UX Design ad Alexa

12:00 – Mauro Filippi

La trovabilità nell’arte urbana. Street Art Factory: la città come dispositivo museale

E se le opere di street art avessero anch’esse le targhette? Come si fruisce il patrimonio di arte urbana delle città? Come si accede in modo diretto alle informazioni sugli artisti e suoi luoghi?
Street Art Factory come caso sperimentale di mappatura digitale aumentata dell’arte di strada di Palermo.

12:20 -Spazio domande e conclusioni mattina

13:30 – Pausa pranzo al Sanlorenzo Mercato

14:30 – Diego Lavecchia, Fabio Nucatolo, Maurizio Schifano

Workshop: Fruttato o secco? I diversi gradi dell’esperienza

Tutti sappiamo quanto spesso, per i non esperti, sia difficile riuscire a scegliere il vino giusto. Come possono un software, un ambiente o un prodotto migliorare la nostra esperienza? Il workshop vuole fare immergere i partecipanti in questo scenario, dando la possibilità ai partecipanti di partire da una classificazione dei dati di base, stimolandoli successivamente a ricercare una buona idea e a concretizzare la rapida realizzazione di un elaborato finale, esplorando metodi di brainstorming, elaborazione di pattern e prototipazione rapida.

A sabato 18 febbraio!