Qui, questo blog, il nostro blog, favorisce i molti lettori, invece dei pochi: e per questo siamo propensi all’ascolto.

Io sul blog faccio così, sul web faccio così.

Chi mi conosce, e chi mi sta leggendo, sa come funziona questo blog, conosce il mio tono di voce, sa che poche volte salgo sul pulpito per impartire lezioni e che, appunto, sono qui più per ascoltare che per insegnare.

I valori in cui credo e che spero di riuscire a divulgare, così come la disciplina dell’architettura dell’informazione, assicurano che al centro della mia attenzione e di ogni progettazione, al centro, c’è sempre la persona, l’ascolto dei suoi bisogno. E mai ignoro i meriti dell’eccellenza.

Io sul blog faccio così.

I miei articoli sono abbastanza letti. Per essere un piccolo sito web di nicchia, riesce a dare grandi soddisfazioni.

Essere letti significa essere sotto i riflettori e a disposizione di commenti vari. Non sono un tuttologo e non voglio esserlo, anche se tutto mi interessa. Questo blog connette fatti, notizie, persone. Non scrivo perché io creda di essere il migliore, ma per lasciare traccia di cosa è migliore.

Se altri mi aiutano questo aiuto sarà riconosciuto apertamente e pubblicamente. Se altri ne sanno più di me sui miei stessi temi saranno incoraggiati a scrivere e ad arricchire quel che scrivo io. Questo è uno spazio personale ma è anche uno spazio pubblico e aperto.

Io sul web faccio così.

Resto sempre umile. Anche se per molti l’umiltà, quella vera, è una debolezza.

Io sul blog faccio così

La libertà di cui godiamo si estende anche al web.

Io non mi sento superiore a nessuno e sbarco sul web per condividere ciò che leggo e studio; e non infastidisco mai il prossimo se al prossimo piace vivere a modo suo.
Viviamo in una democrazia, siamo liberi di esprimere le nostre opinioni e tuttavia sono sempre pronto a fronteggiare chi offende gratuitamente o vuole solo dileggiare gli altri.

Un lettore di www.tonifontana.it ama il dialogo pubblico quando si trova sul web, ama la condivisione, impara ed è aperto alla radical collaboration.

Io sul blog faccio così.

Mi è stato insegnato a rispettare gli altri, mi è stato insegnato a parlare educatamente, a rispettare le regole e a proteggere le minoranze, qui nessuno offende gli altri.

E mi è stato anche insegnato a rispettare quelle regole di buon senso e di gentilezza che risiedono nell’ universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è buon senso.

Qui sul mio blog facciamo così.

Un uomo che non si preoccupa degli altri, che non condivide, che pensa solo a se stesso, non è da considerare innocuo. Ogni scelta che facciamo coinvolge gli altri.

Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo alla collaborazione.

Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore.

Insomma, io mi auguro che questo blog, come altri diventi un luogo di comunità di pratica e che ogni lettore cresca sviluppando in sé una consapevolezza piena, che abbia fiducia in se stesso come negli altri, la prontezza a fronteggiare le situazioni di ascolto e di dialogo su qualunque argomento.

Ed è per questo che il mio blog ha i commenti aperti ed accettiamo anche le critiche costruttive per arricchire quanto abbiamo scritto, se quel che abbiamo scritto non è all’altezza o non è corretto.

Io sul web faccio così.

Questo modo di porsi, sul web e nella vita, a volte è frainteso. In tanti, ormai, si fanno portatori di una comunicazione aggressiva e rabbiosa. A prescindere.

Per alcuni questo mio modo di pormi sul web è considerato poco professionale. E mi spiace. Perché umiltà e onestà, per me sono valori che coltivo nel quotidiano come sul web.

A volte sbaglio anch’io. Perché solo chi fa sbaglia. Chi sta a guardare e giudicare difficilmente sbaglia.

Io resto in ascolto. E se ne sai più di me, ti ascolto, imparo e condivido.

Io sul web faccio così!