Ho deciso che non userò più il termine “user experience”, ma solo “experience”: persone, non utenti #sapevatelo

Pete Kercher in Design for All lo diciamo da anni: “experiencer”, non “user”.

Si Mone Borsci dice:

Il termine è user experience perchè è riferita all’atto interattivo non alla persona. Non misuri l’esperienza della persona né la disegni, perché la persona è più grande del sistema con cui interagisce o del servizio che usa. Ma l’esperienza di quella persona in quel servizio. Quindi per essere precisi dovresti dire individual product experience, o human service experience.

Risponde Letizia Bollini

Si Mone Borsci ragionevole. Ma non è l’uso reale che se ne fa e, si, preferirei parlare di human, anziché di user
non progettiamo esperienza, ma contesti in cui le “cose” possono o dovrebbero accadere.

E ancora Si Mone Borsci

Letizia, si ma l’uso che si fa probabilmente è sbagliato. Se parli di esperienza umana senza specificare, allora parli di un campo molto più ampio per esempio quello psicologico, sociale e filosofico. Per questo hanno, a livello di standard, specificato user, altrimenti si esonda in campi che influenzano ma non sono solo di design ed interazione. Poi è un tecnicismo, fino a che ci si intende. Ma sai certi dettagli servono sopratutto in contesti multidisciplinari se no poi è facile non capirsi. Appunto vedi che le specifiche servono altrimenti non ci si intende

Interviene Salvatore Larosa

“attori” di un sistema, “entità” di un sistema, “stakeholder” (nel senso che hanno un interesse o compartecipazione) di un sistema.

Ma la Bollini insiste.

Si Mone Borsci non servono e decido consapevolmente e intenzionalmente di abbandonarle perché sono diventate dei feticci che distraggono dalla responsabilità progettuale.

E così Si Mone Borsci

Letizia beh, quello è una tua scelta ma il tema della responsabilità mi sembra più un problema della professionalità delle persone, su cui mi trovi anche molto concorde che una questione di definizioni e metodi.

Dunque Salvatore Larosa

Io non userò più né user né experience perché si tratta di concetti stretti e sputtanati dal mercato. Userò invece “service design”, “business design”, “service ideation” che sono molto più appropriati per catturare i valori su cui la parola “experience” è stata sputtanata. Analogamente, non “user research” ma “design research”, che comprende sia la “user reseach” sia aspetti non strettamente inerenti uno user, come ad esempio analisi sociodemografiche o di mercato che servono a un tavolo di design.

Inoltre, come designer, io non lavoro per lo user bensì per una serie di stakeholder, tra cui lo user. La centralità dello user ci ha anche un po’ rotto i …. Lo user non è sacro, è lo stronzo che ordina una pizza alle 2 di notte e un altro stakeholder gliela deve portare. Analogamente, non si disegna solo per lo user “malato” ma anche per lo stakeholder “caregiver”. E non sono tutti “user”, sono in generale persone che prendono parte al servizio /journey.

Si Mone Borsci, così risponde a Salvatore

Salvatore Larosa questo è un discorso molto diverso che può aver un senso, ma la reazione di chi in quel service agisce come attore in diversi ruoli in qualche modo la devi catturare, misurare e categorizzare, se no progetti ma non valuti gli effetti di quello che fai.

Salvatore Larosa

Si Mone Borsci sì, ma è un di cui delle attività complessive, quindi la parola “user” non cattura il 100% di quello che fai come designer, catturerà un 30-40 circa

Si Mone Borsci

Salvatore Larosa ma sai è sempre un limite delle definizioni quello di catturare e cristallizzare una parte e non tutto. Per esempio io credo che il costrutto di UX sia molto troppo soggettivo e interpretabile, ma storicamente ha aperto la strada ad una ottica sistemica che prima non c’era

Federico Vidari interviene

Wow. Ma User Experience, Customer Experience, Brand Experience e Experience sono cose diverse.
Che poi si è pure un po’ perso metterci design alla fine se è progetto e non metterlo se è il risultato… 😂 Maledette antonomasie, rovinano la scienza.

E Dario Borsotti propone

People experience?

L’evoluzione della UX Research: un’analisi delle offerte di lavoro Nancy Drew già nel febbraio 2020 scriveva

Presumibilmente, la maggior parte delle persone impiegate in UX sfoglia e legge solo gli annunci di lavoro mentre cerca o considera attivamente una nuova posizione. Tuttavia, tutti possono imparare dai contenuti dei post indipendentemente dalla loro attuale situazione occupazionale. Forniscono risposte a domande, come ad esempio:
“Voglio diventare un ricercatore UX. Cosa dovrei imparare?”
“Vorrei specializzarmi nella ricerca UX. Quali competenze dovrei padroneggiare?”
“Voglio espandere le mie capacità di ricerca sulla UX. Da dove dovrei iniziare?”
Sebbene il ricercatore UX sia al centro di questo articolo, il processo di apprendimento dagli annunci di lavoro può essere applicato a qualsiasi posizione UX. Che tu sia uno studente, un professionista di livello base o un esperto esperto, ci sono molte intuizioni che puoi ottenere.
In questo articolo, presentiamo i risultati di un’analisi degli annunci di lavoro. L’obiettivo della nostra analisi era comprendere le aspettative generali dei ricercatori UX e, in particolare, le attuali aspettative di ricerca sui metodi misti (ad esempio, qualitativo rispetto a quantitativo). Volevamo sapere:
Cosa si aspettano le aziende da un ricercatore UX?
Come viene descritto il ruolo del ricercatore nello sviluppo del prodotto?
Quali metodi dovrebbero padroneggiare i ricercatori UX?
Quali sono le aspettative qualitative rispetto a quelle quantitative dei ricercatori?
Quali sono le tendenze attuali nella ricerca UX?
Come si stanno evolvendo le aspettative dei ricercatori UX?
Secondo Fortune.com, abbiamo concentrato i nostri sforzi sulle offerte di lavoro delle prime 15 “società di servizi Internet e di vendita al dettaglio”. Abbiamo iniziato cercando offerte di lavoro in quelle aziende utilizzando il termine di ricerca “ricercatore UX”.
Tutte tranne una delle aziende avevano posizioni aperte relative alla ricerca UX, il che è un’ottima notizia per i ricercatori UX già nel campo o per coloro che sperano di entrare nel campo!
Nei 18 annunci di lavoro che abbiamo analizzato è stata trovata una varietà di titoli di lavoro. Sulla base dei soli titoli, i post potrebbero essere raggruppati per le seguenti aree di interesse:
Utente: ricercatore UX, ricercatore utente, ricercatore senior sull’esperienza utente
Quantitativo: ricercatore quantitativo sull’esperienza utente, ricercatore quantitativo senior
Design: ingegnere ricercatore di design (senior), ricercatore designer UX
Cliente: ingegnere di ricerca clienti
Dall’usabilità all’esperienza utente
È sempre stato così? Sicuramente no. Per quei vecchi gufi nel campo della UX, potrebbe non essere una sorpresa che il concetto di “ricerca UX” abbia iniziato ad apparire nelle ricerche su Internet intorno al 2009; prima di allora, “ingegnere dell’usabilità” era la denominazione standard.
A quel tempo, l’UX era limitato alla fine del processo di sviluppo del prodotto, nella fase di valutazione, quando tutto era già stato concettualizzato e implementato.
Un confronto dei dati di ricerca di Google tra i termini “ricercatore UX” e “ingegnere dell’usabilità” dal 2004 ad oggi (vedi Figura 1) supporta l’idea che stiamo passando da un focus solo sull’usabilità a un focus UX.

Questo è in linea con queste tendenze comuni che abbiamo identificato dalle offerte di lavoro che abbiamo analizzato:
Condurre ricerche in tutte le fasi dello sviluppo del prodotto. Quasi tutti gli annunci di lavoro hanno sottolineato l’aspettativa che il ricercatore UX avrebbe avuto un ruolo nelle fasi generative e valutative.

Le aziende si aspettano che questi professionisti conducano attività di ricerca fondamentali e informino lo sviluppo del prodotto dall’inizio, nonché la ricerca direzionale per guidare le attività quotidiane di sviluppo del prodotto.

  • “La ricerca spazia dalla ricerca generativa alla progettazione, al lancio e alla misurazione delle prestazioni del prodotto.” — Ricercatore UX
  • “Il tuo obiettivo è garantire che possiamo fornire approfondimenti just-in-time da ricerche generative, descrittive o valutative entro giorni, non settimane.” — Ricercatore senior UX
    Eseguire il progetto dall’inizio alla fine. Il ricercatore UX deve anche sapere come condurre i progetti dall’inizio alla fine, dalle domande di ricerca iniziali alla comunicazione dei risultati.
  • “Collaborerai con partner commerciali e team di esperienza utente per delineare piani di ricerca, eseguire ricerche, consolidare risultati e presentare informazioni utili”. — Ricercatore senior UX
  • “Indirizzare gli sforzi di ricerca su progetti importanti, con impatto sul business: pianificazione, conduzione, analisi o presentazione di studi di ricerca sugli utenti”. — Ricercatore utente
    Lavora in modo autonomo e collaborativo. Quasi tutti gli annunci di lavoro hanno espresso l’aspettativa che i ricercatori lavorino in modo autonomo, sempre in collaborazione, e siano ottimi comunicatori.
  • “La capacità di gestire l’ambiguità, lavorare in modo autonomo e multi-task in un ambiente agile.” — Ricercatore UX
  • “Lavora in modo indipendente e dai priorità al tempo tra più progetti e sii flessibile adattandosi a orari mutevoli e progetti diversi, possibilmente con parti interessate in luoghi e fusi orari diversi.” — Ricerca UX