Sarà mai possibile personalizzare il proprio contesto sonoro? Fino a pochi giorni fa, ero concentrato nella scrittura dei post che avrebbero costituito la scaletta di questa settimana. E di quelle successive. Eppure, sarà perché sono concentrato sull’argomento o mai come adesso, pare, l’interesse per il contesto sonoro aumenta di giorno in giorno. E la mia scaletta è ormai (quasi) perduta.

Here Earbuds

Mercoledì 8 luglio, infatti, ho letto l’articolo “Non ascolti musica ma gestisci i suoni (e i rumori) intorno a te“, a cura di Alessandro Frau. Nell’articolo si parla dei Here Earbuds. Si tratta di un paio di cuffie wireless che a breve entreranno in commercio e che promettono di cambiare il modo di ascoltare il mondo.

“Due cuffie e un’app che consentiranno di controllare istantaneamente e personalizzare il proprio ambiente audio dal vivo.”

Il Doppler Lab, che ha sviluppato gli auricolari, pensa, dunque, ad un loro uso quotidiano. L’applicazione, infatti, permetterà, a chi ne farà uso, di poter eliminare rumori e frequenze. In questo modo l’ascoltatore deciderà, di volta in volta, quale esperienza audio vivere. Sia durante il proprio tragitto in metropolitana o durante la propria pausa caffè. Queste le promesse sulla carta.

Nella pratica?

Nella pratica sarà interessante ascoltare la soluzione che useranno per eliminare i suoni o rumori delle tazzine di ceramica e dei cucchiaini metallici. In un bar, infatti, i rumori non sono costituiti solo dal chiacchiericcio delle persone. Ma l’esperienza si allargherà, ovviamente, anche ad eventi eccezionali come i concerti musicali. (parrebbe con buona pace di fonici e ingegneri del suono).

“La nostra speranza – dicono dall’azienda – è anche quella di aprire una nuova fase per quanto riguarda la fruizione dell’esperienza live. Cambiare il modo di vivere un concerto”.

Sempre che ad un concerto si voglia sentire solo la musica e non viverlo tra le urla dei fans o ci si voglia privare del tutto del bisbiglio della compagna/o che commenta l’esecuzione.

A ben pensare, anche se è ancora tutto da ascoltare, vorrei sottolineare alcuni problemi. Nelle intenzioni, i due auricolari non farebbero altro che potenziare le già alte capacità acustiche dell’Uomo. Perché se è vero che gli Here Earbuds permetteranno di silenziare l’ambiente, è anche vero che già le nostre orecchie e il nostro cervello, concentrati su qualcosa, eliminano (o si abituano), o potenziano, determinate frequenze sonore.

Sfide acustiche

I problemi acustici e sonori (e dramma di tutti i fonici del mondo), infatti, non sono le frequenze costanti. Semmai sono i rumori improvvisi. Il vento, le alte frequenze che saturano l’intera gamma del suono, il rompersi accidentale di un bicchiere. E l’opinione di chi ha provato il prototipo è abbastanza negativa anche su suoni e rumori di minore “difficoltà”. Forse qualcosa di positivo si ha, invece, nell’uso degli effetti sonori, come il riverbero che simula un grande auditorium. Ma è ancora tutto da migliorare e sviluppare.

Insomma, a mio modesto parere, il successo del crowdfunding e degli investimenti non riguardano tanto il prodotto in se che, ripeto, è tutto da provare e ascoltare nella sua versione definitiva, ma riguarda, semmai, l’interesse (crescente) per i contesti sonori: contesti complessi e profondi, che riguardano il nostro intimo.

Immagino, poi, il parere negativo degli otorinolaringoiatri che già da tempo segnalano i pericoli dell’uso eccessivo di cuffie e auricolari, preferendo le prime ai secondi.

Staremo a sentire e terremo le orecchie dritte!

Intanto ci ascoltiamo le parole di un testimonial d’eccezione, Hans Zimmer, musicista e autore di meravigliose colonne sonore cinematografiche, che recita una presentazione entusiasta dei nuovi auricolari.