Nuovi business emergenti è stato pubblicato la prima volta il 12 giugno del 2017 e viene aggiornato a seconda del ritorno di interesse da parte dei lettori del blog.

Nuovi business emergenti 2023

Ci sono molti nuovi business emergenti in diversi settori che stanno crescendo e guadagnando popolarità. Ecco alcuni esempi:

  1. Tecnologie per la salute: con l’aumento dell’interesse per la salute e il benessere, ci sono molte nuove startup che stanno sviluppando tecnologie innovative come app per monitorare la salute, dispositivi per il sonno, prodotti per la dieta personalizzati e molto altro.
  2. E-commerce sostenibile: con la crescente consapevolezza dell’impatto ambientale del commercio tradizionale, ci sono molte nuove imprese che stanno cercando di ridurre l’impatto ambientale dell’e-commerce. Queste imprese vendono prodotti sostenibili, utilizzano imballaggi riciclabili e promuovono la riduzione dei rifiuti.
  3. Tecnologie per la mobilità: con l’aumento della domanda di mobilità sostenibile, ci sono molte nuove startup che stanno sviluppando tecnologie innovative come veicoli elettrici, app per la condivisione del trasporto e servizi di car pooling.
  4. Apprendimento online: con la pandemia di COVID-19, ci sono molte nuove imprese che offrono servizi di apprendimento online per studenti di tutte le età. Queste imprese offrono corsi online, lezioni one-to-one, e servizi di tutoraggio virtuale.
  5. Blockchain: con l’aumento dell’interesse per la criptovaluta e la tecnologia blockchain, ci sono molte nuove imprese che stanno cercando di sviluppare soluzioni innovative utilizzando questa tecnologia, come la sicurezza dei dati, il tracciamento delle catene di fornitura, la gestione delle identità digitali e molto altro ancora.

Questi sono solo alcuni esempi di nuovi business emergenti. La tecnologia e l’innovazione stanno portando ad un continuo sviluppo di nuovi settori e opportunità di business.

Nuovi trend vocali 2023

Le interfacce vocali sono una realtà, senza punto di domanda. Forse si è concluso l’hype rivoluzionario, ma è una tecnologia che non verrà scalzata.

Il vocale sta diventando sempre più importante nell’era digitale e ci sono diversi trend emergenti nel campo del vocale. Ecco alcuni esempi:

  1. Assistenti vocali: gli assistenti vocali come Siri di Apple, Alexa di Amazon e Google Assistant sono sempre più diffusi e popolari. Questi assistenti vocali sono integrati in dispositivi come smartphone, smart speaker e altri dispositivi intelligenti per consentire agli utenti di controllare le loro attività quotidiane utilizzando la voce.
  2. Podcast: i podcast stanno diventando sempre più popolari come una forma di contenuto audio on-demand. Ci sono podcast su molti argomenti diversi, dalle notizie alle storie personali, all’umorismo e all’intrattenimento. Molte aziende e individui stanno utilizzando i podcast come un modo per creare contenuti e raggiungere un pubblico più ampio.
  3. Ricerca vocale: la ricerca vocale è in crescita, con sempre più utenti che utilizzano la loro voce per effettuare ricerche online. Questo sta portando le aziende a dover ottimizzare il loro contenuto per la ricerca vocale e ad adottare nuove strategie di marketing vocale.
  4. Interazione vocale con i clienti: le aziende stanno iniziando a utilizzare sempre più l’interazione vocale con i clienti, come l’utilizzo di chatbot vocali per rispondere alle domande dei clienti e fornire assistenza. Questo può migliorare l’esperienza del cliente e aumentare l’efficienza del servizio clienti.
  5. Tecnologia vocale per la disabilità: la tecnologia vocale sta diventando sempre più importante per le persone con disabilità che possono avere difficoltà nell’utilizzo di dispositivi come computer e smartphone. Ci sono molte tecnologie vocali che aiutano le persone con disabilità a comunicare e a interagire con il mondo digitale.

Questi sono solo alcuni esempi di trend emergenti nel campo del vocale. Con l’aumento dell’importanza del vocale, ci si aspetta che ci saranno sempre più sviluppi e innovazioni nel campo.

Previsioni 2021 con RUM

Gen 28, 2021

La scorsa settimana Salvatore La Rosa ha scritto questo post su Facebook che mi ha colpito. Si tratta di un elenco di previsioni che in base a quanto sta accadendo oggi, hanno un alto tasso di probabilità di avverarsi.

Salvatore commenta infatti il suo post dicendo

Almeno quattro delle previsioni che ho fatto hanno una probabilità di avverarsi in 24 mesi (anni 2021 e 2022) di oltre il 70%. Almeno tre hanno una certezza del 100% in quanto stanno avvenendo già adesso.

Apple e Sony

Sia Apple sia Sony sono in fasi avanzate per l’ingresso nel settore auto.

In primavera i tribunali USA decideranno in merito alle pratiche commerciali di Google nei confronti dei suoi partner hardware che fabbricano e vendono cellulari Android. Tali decisioni potranno ampiamente accelerare la frammentazione (già in corso) del mercato Android.

App Store

Apple molto probabilmente (e auspicabilmente) dovrà cedere e ammettere l’esistenza di app store paralleli, che avranno i loro modelli di business e non quelli stabiliti o incoraggiati da Apple.

Streaming

Le aziende che fanno streaming via Internet entreranno con forza nel mercato sport e in particolare, in Europa e Italia, nel calcio, tagliando quindi una o due arterie alle televisioni broadcast pay.

New Bank

Nasceranno new bank che non saranno startup fintech ma aziende di altro tipo, che reintermedieranno prodotti e servizi di banche tradizionali (e di startup fintech).

Social

Le piattaforme social si beccheranno i diritti e i doveri di “editori” come qualsiasi casa editrice o testata giornalistica. Per contenere le loro “liability”, le piattaforme faranno nascere anche in Occidente un qualche tipo di social scoring, basato sull’attendibilità/affidabilità delle persone rispetto ai loro comportamenti online e alle cose che pubblicano. Ciò IMHO sarà un rimedio peggiore del male.

Amazon Prime Video

A fine 2021 Amazon/PrimeVideo annuncerà di essere in trattative avanzate per l’acquisto dei Warner Village. I cinema diventeranno un canale distributivo integrato con lo streaming e nei Village fioriranno anche i supermercati automatici e centri di distribuzione/vendita diretta di Amazon.

Amazon e salute

Amazon lancerà ufficialmente il suo store per prodotti farmaceutici e occhiali con prescrizione.

Apple e healthcare

Apple, facendo finta di nulla come fa sempre, acquisterà due o tre piccole società biotech per “progetti sperimentali legati al mondo healthcare”.

Apple Watch Series 7

A fine 2021 Apple lascerà il mondo a bocca aperta con il suo Apple Watch Series 7, che implementerà un metodo predittivo per la diagnosi rapida del Covid, basato su rilevazione costante di dati corporei e machine learning / correlazione degli stessi con pattern dati associati a pazienti Covid di tutto il mondo. Gli Apple Watch 7 si venderanno come se fossero cornetti freschi in un bar italiano e Apple si prenderà l’80% del mercato mondiale degli orologi (meccanici, al quarzo e smartwatch).

I prossimi 12-24 mesi saranno molto interessanti e inoltre… Ah, scusate ho finito il rum, ne continuiamo a parlare domani magari.

Chi vivrà vedrà

Sarà davvero interessante ritornare qui sul blog per vedere e osservare come è andata a finire. Soprattutto per analizzare le vie intraprese rispetto ad oggi.

Conversazioni

Se ti è piaciuto questo contenuto ti potrebbero interessare altre conversazioni social.

Tra le cose che non mi piacciono dei social, infatti, è proprio il fatto che, tra le tante parole di intrattenimento, a volte, si trovano post e conversazioni di grande interesse che si perdono dopo un tempo brevissimo.

Uno sguardo in avanti sull’UX Design Trend 2019

Quali sono gli UX design Trend 2019? Cosa ci possiamo aspettare o potremo vedere o sentire in questo anno? Lo so che sono in ritardo rispetto a tutti i blog di settore. Ma poco importa. A me piace mettere ordine nei miei pensieri. Arrivare prima non è tra le mie priorità.

Da quel che leggo, le opportunità per coloro che si stanno affacciando alle discipline comprese dall’UX design sono in continua crescita. Prova ne è, per esempio, che coloro che hanno frequentato il master in architettura dell’informazione hanno tutti trovato lavoro.

E questo fa ben sperare in una comunità che si allarga e cresce. Una comunità grande nei numeri come nei contenuti potrebbe, più facilmente, migliorare i servizi digitali nel privato e (speriamo) anche nel pubblico dove si sta facendo un grande lavoro di indirizzo condotto dall’Agid – Agenzia per l’Italia digitale.

Prima un auspicio: la progettazione

Prima di passare ai trend di questo 2019 vorrei esprimere un auspicio per questo 2019 (certamente) ma anche per gli anni a venire. Auspico che sempre più persone, almeno per chi ne sente una responsabilità, cii sia un impegno maggiore a divulgare il concetto di progettazione.

Nessuno si senta escluso. Progettazione, programmazione pianificazione, ritengo siano elementi fondamentali per uno sviluppo consapevole del web e del nostro Paese reale.

Per la mia esperienza, invece, in molti puntano agli strumenti, alla manualità e poco al pensiero. Si pensa molto alle tattiche e poco alle strategie.

Un giusto mezzo penso sia utile a tutti. E ve lo auguro.

Pensare a lungo termine

E dunque è sempre un buon momento per cominciare a pensare a lungo termine. A cosa sarà, a cosa ci sarà dopo di noi.

Chi mi conosce ha ben presente la mia fissazione per il futuro, i miei continui resoconti e programmi ne sono la prova. Sono convinto che su ha bisogno di progetti e pensieri a lungo termine, anche per risolvere le emergenze di breve termine.

UX Trend 2019

Ho raccolto alcuni dei trend che ritengo più interessanti letti su UX trend. Anche se mi sono sembrati più consigli ad personam. In altri luoghi si è a lungo parlato della personalità del designer, delle sue qualità umane.

Non so se sia vero. Qualcuno sostiene che i designer siano impegnati a ripetersi alcuni mantra. La materia sta diventando ridondante. Chissà.

Io penso che la sostanza rivoluzionaria della disciplina sia in se, nell’applicazione quotidiana.

UX trend sostiene che

i progettisti sono troppo impegnati a progettare e meno a collaborare con le persone o con altri progettisti; che sono spinti ad orientarsi verso risultati a breve termine.

Certamente non saremo noi a salvare il mondo.

La nostra ossessione per i metodi di progettazione

Google ci ha reso pigri: “Come fare un diario di studio”; “Quando utilizzare un menu di hamburger”; “Modello di persona PDF”. Dopo alcune ricerche, ci ritroviamo a seguire una guida passo passo creata da qualcun altro. E, proprio così, dimentichiamo l’aspetto critico del nostro lavoro.

Essere aperti

L’ho già raccontato su queste pagine. Una mia amica a cui ho chiesto un parere sulla pagina che ho scritto sull’architettura dell’informazione mi ha chiesto se non si trattava di una disciplina che non vuole farsi comprendere. Quindi non tanto una difficoltà a capire cosa sia la disciplina ma una volontà da parte nostra a non volerci far capire.

In un mondo di condivisione questo non solo non dovrebbe esistere, ma soprattutto non ha più senso.

Altri trend del 2019

Ho perso i link e me ne scuso. Qui ho segnato alcuni trend che seguirò sul blog ma anche sulla newsletter.

Interfacce utente voce

Sicuramente bisognerà seguire gli assistenti vocali che stanno crescendo di giorno in giorno. Se il 2018 è stato l’anno dei lanci, il 2019 è l’anno del consolidamento. Amazon con Alexa e Google con Google Assistant fanno progressi di giorno in giorno. Attenzione però, non è un processo esaurito. Anzi. Siamo in una fase sperimentale. Qualcosa si può già immaginare. Almeno, i discenti al corso di progettazione chatbot hanno immaginato e realizzato alcuni progetti molto interessanti.

Il blog terrà d’occhio e d’orecchio questo mondo e questa nostra società sempre più vicina all’immaginario futuristico, robotico e fantascientifico che qualcuno si aspetta dagli anni Sessanta.

Micro-Interazioni

Le microinterazioni sono alla base di tutte le azioni che eseguiamo ogni giorno attraverso i dispositivi mobili e, considerando che il mobile è in costante crescita, l’user experience si concentrerà molto su questo tipo di dinamiche.

Controllo basato sui gesti

Se da un lato un forte sviluppo è presente in campo vocale non si deve dimenticare il controllo basato sui gesti.

Apple per esempio sta ripensando l’interazione delle persone con gli smartphone. Come se avesse “dismesso”, per così dire il suo sviluppo sulla tecnologia vocale e rimesso mano allo sviluppo degli smartphone.

Siri, infatti, è rimasta un po’ indietro rispetto ai concorrenti. Sentiremo…

Rispetto al mobile

Il motivo principale per cui Apple e Google hanno deciso di optare per la navigazione basata sui gesti è l’opportunità allettante di risparmiare più spazio sullo schermo per le app. Tuttavia, poiché le interfacce gestite da gesti significano anche controlli nascosti, un utente potrebbe sentirsi confuso. E questo può portare a una scarsa esperienza utente.

Sulla base dei gesti, i progettisti di UX hanno lavorato al ripensamento dell’interazione con le nuove generazioni di smartphone e in questo 2019 troveremo sempre più conferme di questo incredibile cambiamento.

Vedi e senti

L’aspetto cinematografico è diventato un must per i produttori di video. Le immagini continueranno ad avere una importanza fondamentale.

La rappresentazione sarà sempre più realistica e meno astratta, vedremo immagini pulite e modulari con una combinazione armonica di forme. Una sensazione di naturale transizione e perfetta integrazione tra vista e suono.

Conclusioni

Mi pare dunque che il trend sia quello del consolidamento delle tecnologie già sviluppate negli ultimi due anni.

Per affrontare questo mondo è necessario essere pronti al cambiamento. Come al solito non credo nelle prescrizioni, ciascuno di noi affronterà il futuro a modo suo, con le sue qualità e soprattutto con i suoi talenti.

E se proprio avete bisogno di una prescrizione anche da parte mia, una sola cosa posso dire: condivideteli questi talenti. Che dentro il cassetto non sono (e non valgono) niente.

Business emergenti nel 2017

Tra i nuovi business emergenti si sta affermando la ricerca vocale e l’uso dell’assistenza vocale. A dirlo è Mary Meeker che il 31 maggio 2017 ha presentato e pubblicato il celebre report sui principali trend dell’anno in corso. Ho ritenuto importante per i miei lettori estrapolare alcune slide che vanno a rafforzare alcune cose che ho detto nel tempo sul blog.

Chi è Mary Meeker?

Mary Meeker è una donna statunitense che vive nella Silincon Valley e si è da sempre occupata di internet e nuove tecnologie. Il suo lavoro di venture capitalist consiste nell’intercettare i trend di internet. Lo fa perché investe e fa investire nelle start up di maggiore interesse e a maggior impatto economico. Nel 2014 è stata inserita nella lista di Forbes al settatasettesimo posto tra le donne più potenti nel mondo.

Da 22 anni  a questa parte rende pubbliche le slide delle sue presentazioni. Condividendo il suo parere. E se da un lato la Meeker raccoglie trend che sono già in atto, certamente le sue parole favoriscono alcuni di questi trend. Se non altro per l’attenzione che ne deriva.

Nuovi business emergenti 2017

Queste slide confermano molte delle cose che ho già detto e analizzato sul blog. Dico questo non per paragonarmi a Mary Meeker. Vivo nella provincia italiana dove la gente ha problemi di sopravvivenza e il successo del singolo è ritenuto il fallimento della comunità. Ma lo dico semplicemente per affermare che alcuni trend sono talmente evidenti che chiunque può rendersi conto di quello che sta accadendo. Basta una connessione decente e saper osservare il mondo.

Ricerca vocale

Intanto si conferma l’uso della voce come metodo di ricerca.

Smart speaker

Così come già detto sull’ architettura dell’informazione conversazionale e come sottolineato nel mio intervento tra architettura dell’informazione e audio, che ho tenuto al WIAD Palermo,  Amazon Echo si conferma tra gli smart speaker più interessanti. Le sue capacità migliorano in maniera notevole e l’aggiunta dello schermo nel nuovo Amazon Echo Show porterà nuovi sviluppi.

Linguaggio Naturale

La capacità di comprensione degli assistenti vocali ha raggiunto i livelli umani. In effetti, noi non capiamo e sentiamo tutto quello che ci viene detto e spiegato. Per cui un margine di errore è nella natura umana così come nella natura dell’assistenza vocale.

Musica e streaming

La musica e lo streaming hanno subito un notevole mutamento delle abitudini dei fruitori. Proprio nelle scorse settimane si è dato per morto il file mp3. Magari andate a rivedere la vera storia dell’mp3. E capirete l’origine della disfatta di questo mercato un tempo tanto florido.

Oggi il mercato musicale è in ripresa. Ma siamo ancora lontani dai tempi d’oro degli anni 2000 quando si compravano gli oggetti fisici quali cd musicali e dvd per ascoltare musica. Ed anche in questo grafico si può vedere/capire che il ritorno al vinile è una notizia da contestualizzare.

Perché si diffonde lo streaming? Perché sono proprio cambiate le modalità di fruizione della musica.

Musica e Video

L’evoluzione del digitale vedrà audio e video sempre più connessi.

Sottoscrizione a Spotify e streaming

Come ho raccontato nell’articolo sulla storia dell’mp3, un’intera generazione ha commesso un reato quale il furto di musica. Questi file, però andavano incamerati in un lettore mp3 o in un hard disk. I giovani di oggi, invece, preferiscono sottoscrivere un abbonamento Spotify Music.

Anche se poi, altro dato di interesse è sapere che pochi sono gli artisti tengono davvero su l’interno mercato musicale.

Ricerca e algoritmi

Ricerche correlate, algoritmi, machine learning, saranno tutti gli strumenti utilizzati per migliorare la nostra esperienza e la nostra relazione con i video e la musica. Netflix per i video e Spotify per la musica sono i pionieri in questo campo. Ma rendiamoci conto che le big company sono alla ricerca di nuovi mercati pronti a scalzare anche i pionieri.

Musica streaming per il 2016: 5 previsioni

Gen 27, 2016 

La musica streaming sarà il futuro? La rivista Fast Company fa un bel resoconto di quanto è accaduto negli ultimi 3 anni nel mercato della musica liquida e dello streaming. Vi riporto, in italiano, le parti più interessanti e cosa aspettarsi nel prossimo futuro.

Nel 2013 abbiamo avuto la nascita di iTunes Radio e di Google Play Music Unlimited.

Il 2014 ha avuto come protagonista Taylor Swift che ha mollato letteralmente Spotify. Google ha acquistato Songza. E YouTube ha lanciato il proprio servizio di abbonamento musicale.

Ma il 2015 è stato un anno pieno di sorprese! L’anno era cominciato con la creazione da parte di Jay-Z del proprio servizio di musica streaming, TIDAL, che non sta avendo i risultati sperati. Grooveshark ha chiuso i battenti. Apple ha lanciato a giugno Apple MusicYouTube ha annunciato YouTube Music. E Spotify con l’acquisizione di Echo Nest ha messo a frutto nuove funzionalità.

Non dimentichiamo che Pandora ha acquistato Next Big Sound. E poi ha acquisito TicketFlym, e infine,  il patrimonio di Rdio, rivale diretto di Spotify.

A fine anno poi, per non farsi mancare nulla, i Beatles entrano nella disponibilità su tutti i principali servizi di streaming in tutto il mondo.

Quale sarà il futuro della musica streaming nel 2016?

Quale sarà il nostro rapporto con la musica digitale in questo anno? L’articolo di JOHN PAUL TITLOW indica 5 previsioni che ritengo attendibili.

1. La musica in streaming sarà nei prossimi anni l’unico modo di ascolto che le major musicali concederanno.

Ci sono ancora dei problemi da risolvere, non è tutto chiaro e non si risolverà tutto in questo anno. Ma i guadagni e i numeri degli utenti faranno si che artisti e distributori troveranno gli accordi giusti. Forse agli utenti non piaceranno i risultati e i risvolti potrebbero essere inaspettati.

Dal punto di vista degli utenti:

  1. non è bello avere la musica in affitto.
  2. Per la musica per cui si paga il servizio, si paga anche un costo per i dati che si scaricano. Costo che in Italia, per esempio, non è indifferente.

Dall’altro lato, lo strapotere dei servizi streaming non piace neanche agli artisti.  Anche loro sono in affitto su piattaforme di cui non sempre conoscono i veri dati e il loro guadagno è minimo.

Purtroppo a vendere i dischi e mantenere l’industria musicale sono veramente in pochi. Pensate che Taylor Swift ha venduto, in tutto il mondo, 15 milioni di copie del suo singolo 1989, mentre Adele con “25” ha venduto oltre 4 milioni di dischi in una settimana.

2. Pandora si modificherà in qualcosa di diverso dopo l’acquisizione di Rdio.

Pandora non ha intenzione di abbandonare il modello di radio personalizzata di cui è pioniere. Invece, è ben posizionata sulle nuove funzioni e flussi di dati. Con i nuovi mezzi di recente acquisizione di Rdio, Pandora, oltre a poter personalizzare le stazioni radio, permetterà agli ascoltatori di selezionare manualmente brani e album da una libreria di milioni di brani.

Nel maggio 2015, la società ha acquisito Next Big Audio, un servizio di analisi che offre agli artisti uno sguardo completo sulla loro presenza online utilizzando i dati da YouTubeSpotifySoundCloudFacebook e altri.

Insomma, Pandora si prepara a controllare una massa enorme di dati che potrà utilizzare in diversi modi. Conoscendo meglio i dati degli utenti, gli artisti potrebbero utilizzare Pandora sia per lanciare i loro brani, sia per organizzare concerti.

3. Le nostre canzoni preferite saranno in HD

Ormai tra piani free, freemium e a pagamento le librerie musicali sono qualcosa di assodato. E il modo di fare la differenza tra i vari servizi streaming a disposizione è attraverso la qualità del suono.

Tidal di Jay-Z, offre qualità audio ad alta risoluzione e questo per gli audiofili è qualcosa di molto importante.

Deezer è sbarcato negli Stati Uniti con il lancio di Deezer Elite, un servizio di streaming ad alta fedeltà che è disponibile solo su sistemi di altoparlanti hi-fi wireless Sonos (per ora).

Apple starebbe lavorando ad un nuovo formato streaming ad alta fedeltà. Il formato non ha ancora un nome ma permetterebbe di avere canzoni a 96 kHz con una profondità di 24 bit. Tale risoluzione va oltre la qualità del comune CD e avrebbe due implicazioni:

  1. la prima è che Apple, grazie ai suoi utenti e al suo rapporto con gli utenti, potrebbe fare della qualità audio il suo punto di forza, mettendo in difficoltà Spotify che al momento trasmette agli utenti premium a 320kbps.
  2. La seconda implicazione è che, ad ogni modo, l’hardware dal quale ascolti la musica è importante tanto quanto la fonte di streaming.

Il consumatore medio può essere soddisfatto di come suona la musica digitale adesso sul proprio device, ma se la tecnologia si evolve e la competizione tra i brand si alza, si potrebbero aprire le orecchie a qualcosa di più chiaro nel 2016. Senza contare che la nicchia degli audifili sarebbe davvero contenta di questo innalzamento della qualità.

4. Uno dei servizi di streaming fallirà (o verrà acquisito)

Al momento i giganti della distribuzione musicale, a livello mondiale, sono 6. I 4 soliti Apple, Google, Microsoft, e Amazon affiancati da 2 servizi streaming specifici, Spotify e Deezer. Queste aziende sembrano abbastanza forti per resistere a qualunque tempesta. Ma chi può dirlo? Anche di Napster si diceva la stessa cosa. Intanto altri servizi di streaming minori come Rapsody e Tidal fanno già gran fatica. E SoundCloud o Bandcamp? E’ possibile che vengano inghiottiti da Youtube che si appresta a diventare, anche lui, un servizio in abbonamento. Ma anche SoundCloud non sta con le mani in mano. Difficile prevedere chi cadrà per primo. Difficile prevedere chi prevarrà.

5. La musica si ascolterà a pagamento

Al momento la possibilità di ascoltare musica free è abbastanza ampia. Ma l’entrata nel mercato di Apple che non prevede alcuna possibilità di abbonamento free ha cambiato i giochi in tavola. Anche perché Apple paga meglio gli artisti rispetto ai concorrenti come Spotify che si vede abbandonata dagli artisti.

Spotify è ancorata al suo modello freemium ma starebbe considerando di dare agli artisti la possibilità di aprire una “finestra” alle loro nuove uscite rendendo alcuni brani disponibili solo agli abbonati paganti. Questo può essere in contrasto con lo spirito fondatore di Spotify, ma ha senso se si seguono i guadagni e se non si vogliono perdere altri pezzi importanti. Basti pensare ad Adele che andando via da Spotify ha venduto i suoi dischi alla grande, mettendo in imbarazzo coloro che pretendevano di essere il futuro della musica.

Alla fine dell’anno quindi tutti pagheranno un abbonamento streaming? Assolutamente no. Ma gli utenti riceveranno sicuramente più pressione a pagare e questo servizio vedrà sicuramente più utili.

Insomma, ne sentiremo tante e il blog starà con le orecchie ben attente per te!

Conclusioni

Come potete osservare voi stessi il sonoro è un tema abbastanza rilevante. E anche molto complesso. Al suo interno c’è molta evoluzione. Tutto può accadere. La ricerca vocale può prendere il sopravvento, come potrebbe essere superata dalla realtà virtuale. Spotify sembra farla da padrone sul mercato. Ma come sappiamo ci sono grandi interessi in campo. I servizi streaming sono sempre in competizione. I margini non sono altissimi e si può cadere da un momento all’altro.

Detto questo difficile che si possano fare previsioni. Si possono solo osservare le tendenze. E se avete interessi ai nuovi business emergenti, potete lanciarvi ma con la consapevolezza che si tratta di scommesse. Dove la vittoria non è affatto scontata.