Negli ultimi giorni, è emerso un interessante confronto tra due diverse intelligenze artificiali disponibili sui nostri smartphone: il nuovo “Advanced Voice Mode” di ChatGPT ossia
La modalità vocale avanzata su ChatGPT che offre conversazioni più naturali e in tempo reale che captano e rispondono con emozioni e segnali non verbali.
e la versione aggiornata di Siri potenziata dall’IA.
Questi due sistemi non rappresentano solo approcci diversi all’interazione vocale, ma incarnano anche due filosofie contrastanti nel mondo dell’IA: da un lato i copilot, dall’altro gli agent; modelli piccoli contro grandi; specialisti contro generalisti.
“Copilot” e “Agent” nel design della conversazione
Nel mondo del design della conversazione, i termini “copilot” e “agent” rappresentano due approcci distinti nella creazione di assistenti virtuali e chatbot.
Immagina di avere due tipi di assistenti: uno che ti supporta in compiti specifici, quasi come un collega fidato, e un altro che può interagire con te in modo più autonomo e versatile, quasi come un collaboratore intelligente.
Cos’è un copilot?
Il copilot è un assistente progettato per affiancarti in attività ben definite. Pensa a lui come a un esperto in un determinato campo, sempre pronto a fornirti l’informazione giusta al momento giusto, ma senza andare oltre il suo ambito. Questo tipo di assistente è altamente specializzato e mira a essere affidabile e prevedibile.
Ad esempio, potrebbe aiutarti ad organizzare il tuo calendario, impostare promemoria o fornirti aggiornamenti sul meteo. Il suo obiettivo principale è semplificare la tua vita in aree specifiche, garantendo al contempo un alto livello di sicurezza e privacy, poiché spesso opera direttamente sul tuo dispositivo senza inviare dati all’esterno.
Cos’è un agent?
Dall’altro lato, l’agent è un assistente virtuale più avanzato e generale. Immaginalo come un interlocutore con cui puoi avere conversazioni più profonde e articolate, capace di comprendere una vasta gamma di richieste e di adattarsi al contesto. Un agente non si limita a rispondere a domande dirette, ma può prendere iniziative, dare suggerimenti e persino svolgere compiti complessi per tuo conto.
Ad esempio, se gli chiedi di organizzare una serata fuori, non solo ti proporrà ristoranti e film, ma potrebbe anche effettuare prenotazioni e acquistare biglietti, anticipando le tue esigenze. Questo tipo di assistente sfrutta modelli di intelligenza artificiale molto più complessi e potenti, elaborando grandi quantità di dati per offrire un’esperienza altamente personalizzata.
Autonomia e complessità
La differenza fondamentale tra i due approcci sta nel livello di autonomia e complessità. Il copilota è come un assistente personale specializzato: fa bene poche cose, mantenendo tutto semplice e sotto controllo. L’agente, invece, è più simile a un collaboratore intelligente: può gestire una varietà di compiti, apprendere dalle interazioni e adattarsi a situazioni nuove, ma questo comporta anche una maggiore complessità e potenziali rischi legati alla privacy e alla sicurezza.
Progettare un chatbot
Come designer conversazionale, è importante capire quale approccio adottare in base alle esigenze degli utenti e agli obiettivi del progetto. Se stai progettando un assistente per un’applicazione bancaria, potresti preferire un copilot che offre funzionalità limitate ma altamente sicure. Se invece stai creando un assistente per un servizio di viaggio, un agent potrebbe offrire un’esperienza più ricca e coinvolgente, aiutando l’utente in ogni fase del suo percorso.
La scelta tra i due dipende da un delicato equilibrio tra funzionalità, esperienza utente e considerazioni etiche.
Siri come copilot
La nuova Siri potenziata dall’IA offre un’esperienza che, a prima vista, può sembrare familiare. Nonostante alcune migliorie, manca quell’effetto “wow” che ci si aspetterebbe da un’IA avanzata. Questo è il risultato di scelte deliberate da parte di Apple, che ha privilegiato privacy, sicurezza e affidabilità nel progettare la sua assistente virtuale.
Apple ha optato per un modello di IA di piccole dimensioni, integrato direttamente sul dispositivo dell’utente. Questo approccio elimina la necessità di una connessione internet costante, garantendo al contempo che i dati personali rimangano sul dispositivo e siano criptati. Tuttavia, l’utilizzo di un modello così leggero comporta limitazioni significative in termini di capacità di elaborazione e comprensione.
I modelli di IA vengono misurati in base al numero di “parametri” che possiedono, un indicatore della loro complessità e potenza. Mentre modelli come GPT-4 di OpenAI vantano centinaia di miliardi di parametri, il modello utilizzato da Siri ne ha solo 3 miliardi. Questo significa che Siri ha una capacità limitata di comprendere richieste complesse o di fornire risposte dettagliate.
Ad esempio, se un utente le chiede: “Voglio andare a cena e al cinema stasera, assicurandomi di arrivare alle 18 e tornare a casa per le 22. Mi piacerebbe del cibo latino piccante e un film d’azione”, Siri potrebbe non essere in grado di elaborare adeguatamente la richiesta. Questo non è un compito impossibile per un LLM (Large Language Model) più avanzato, ma per un modello piccolo e specializzato come Siri, rappresenta una sfida.
Possibili evoluzioni per Siri
Nonostante le attuali limitazioni, è probabile che Siri subirà significativi miglioramenti nel prossimo futuro. Apple potrebbe integrare modelli di IA più potenti nel cloud, permettendo a Siri di accedere a risorse computazionali più avanzate quando necessario. Questo permetterebbe di mantenere la privacy dei dati sensibili sul dispositivo, sfruttando al contempo le capacità di elaborazione di modelli più grandi per richieste complesse.
Inoltre, l’integrazione con altre applicazioni e servizi potrebbe rendere Siri un assistente più versatile. Immaginate di poter chiedere a Siri di prenotare un ristorante, acquistare biglietti per il cinema e pianificare l’intero itinerario della serata, tutto attraverso comandi vocali naturali.
ChatGPT Voice come Agent
Dall’altra parte dello spettro, abbiamo il nuovo “Advanced Voice Mode” di ChatGPT. Basato su GPT-4, uno dei modelli linguistici più avanzati disponibili, ChatGPT offre un’esperienza di conversazione vocale che si avvicina sorprendentemente a quella umana. Non si tratta solo di risposte vocali pre-registrate; il sistema è in grado di comprendere il contesto, gestire interruzioni e modulare il tono della voce in modo naturale.
Interagire con ChatGPT tramite voce può essere un’esperienza sorprendente. Il sistema simula sottili cambiamenti tonali, esprime emozioni e risponde in modo fluido, rendendo la conversazione estremamente realistica. Questo è possibile perché ChatGPT è un modello “multimodale”, capace di elaborare e generare non solo testo, ma anche suoni e, potenzialmente, immagini.
Applicazioni avanzate di ChatGPT
Le potenzialità di ChatGPT vanno oltre l’assistenza personale. Nel settore educativo, ad esempio, potrebbe fungere da tutor personalizzato, adattandosi allo stile di apprendimento dello studente e fornendo spiegazioni dettagliate su argomenti complessi. Nel mondo degli affari, potrebbe agire come consulente virtuale, analizzando dati e offrendo insight strategici in tempo reale.
In ambito sanitario, un’assistente vocale avanzata potrebbe aiutare i pazienti a monitorare la propria salute, fornire consigli medici preliminari e persino supportare i medici nella diagnosi e nel trattamento.
Implicazioni per il Futuro dell’IA e dei Chatbot
Come architetto dell’informazione esperto di chatbot, vedo in questo confronto un punto di svolta per il nostro settore. Da una parte, abbiamo sistemi come Siri, che puntano alla sicurezza e alla privacy, offrendo funzionalità limitate ma affidabili. Dall’altra, sistemi come ChatGPT spingono i confini di ciò che è possibile, aprendo nuove opportunità ma anche nuovi interrogativi etici e pratici.
Sfide Etiche e di Sicurezza
Con l’aumento delle capacità dell’IA, emergono anche preoccupazioni etiche. La possibilità che un’IA possa generare informazioni inesatte o essere utilizzata per diffondere disinformazione è un problema reale. Inoltre, c’è il rischio che interazioni troppo realistiche possano portare gli utenti a sviluppare legami emotivi con l’IA, con possibili implicazioni psicologiche.
Le aziende dovranno implementare robuste misure di sicurezza e linee guida etiche per garantire che l’IA venga utilizzata in modo responsabile. Questo include la trasparenza su come i dati vengono utilizzati, la possibilità per gli utenti di controllare le proprie informazioni e meccanismi per prevenire abusi.
Il ruolo dell’architetto dell’informazione
Nel contesto di queste sfide, il ruolo dell’architetto dell’informazione conversazionale diventa cruciale.
Sarà fondamentale progettare interfacce che siano intuitive ma che allo stesso tempo guidino l’utente verso un utilizzo consapevole e sicuro dell’IA. Questo include la creazione di flussi di conversazione che minimizzino il rischio di fraintendimenti e l’implementazione di segnali chiari che indichino quando si sta interagendo con un’IA.
Questo è quello che cerco di spiegare nel mio corso UX University “Progettare chatbot e interfacce conversazionali“.
Integrazione con l’internet delle cose (IoT)
Un altro aspetto da considerare è l’integrazione dell’IA vocale con dispositivi IoT. Assistenti come Siri e ChatGPT potrebbero diventare il fulcro di una casa intelligente, controllando elettrodomestici, sistemi di sicurezza e altre tecnologie domestiche. Questo apre nuove opportunità ma anche nuove vulnerabilità che dovranno essere gestite con attenzione.
Considerazioni finali
Il futuro dell’IA e delle interazioni vocali sarà definito dalla nostra capacità di bilanciare potenza e sicurezza, innovazione e responsabilità. Le interazioni vocali e visive renderanno l’IA più accessibile e intuitiva per un pubblico più ampio, ma aumenteranno anche la necessità di sistemi di controllo efficaci.
Come professionisti nel campo dei chatbot e dell’architettura dell’informazione, abbiamo la responsabilità di guidare questo sviluppo in modo etico. Dovremo progettare sistemi che non solo siano avanzati tecnicamente, ma che rispettino anche i principi di trasparenza, privacy e sicurezza.
Prospettive future
Guardando avanti, possiamo aspettarci una crescente convergenza tra i due approcci.
Forse vedremo assistenti virtuali che combinano la potenza dei modelli avanzati con le misure di sicurezza dei sistemi più conservativi. L’innovazione tecnologica, insieme a una regolamentazione attenta e a una progettazione centrata sull’utente, sarà fondamentale per sfruttare appieno il potenziale dell’IA senza comprometterne l’affidabilità.
L’importanza della formazione degli utenti
Un elemento spesso trascurato è la necessità di educare gli utenti all’utilizzo di queste tecnologie.
La formazione dovrebbe includere non solo come utilizzare efficacemente gli assistenti vocali, ma anche come comprendere le loro limitazioni e i potenziali rischi.
Questo contribuirà a creare un rapporto più sano e consapevole tra l’utente e l’IA.
Collaborazione Interdisciplinare
Infine, lo sviluppo di assistenti vocali avanzati richiederà una collaborazione interdisciplinare tra ingegneri, designer, psicologi, esperti di etica e legislatori.
Solo attraverso una cooperazione che tenga conto di tutti questi aspetti sarà possibile creare soluzioni equilibrate che massimizzino i benefici minimizzando i rischi.
In definitiva, il dialogo con l’IA diventerà una parte sempre più integrata della nostra vita quotidiana. Sta a noi assicurarci che questa evoluzione avvenga in modo che sia vantaggiosa per tutti, offrendo strumenti potenti ma anche sicuri e affidabili.