L’area semantica si riferisce al campo di studio della semantica, che è la branca della linguistica che si occupa della relazione tra le parole e il loro significato. In particolare, l’area semantica si riferisce a un insieme di parole che condividono un significato simile o correlato tra loro.

Ad esempio, l’area semantica delle parole “cane”, “gatto”, “uccello” e “pesce” si riferisce agli animali. La comprensione delle aree semantiche è importante per la comprensione del significato delle parole e delle frasi all’interno del contesto più ampio della comunicazione umana.

Di ambienti semantici ho parlato nell’articolo dedicato alle fake news. Per questo motivo voglio approfondire l’argomento e condividere la lettura del libro La misura e la grana. Semantica del corpus ed analisi del web. Si tratta di un libro che consiglio. Secondo me chiarisce, in modo chiaro, quale sia il concetto di ambiente semantico e ne traggo alcune osservazioni.

Leggi La misura e la grana. Semantica del corpus ed analisi del web (Italiano).

Cos’è la semantica?

La semantica studia il significato delle cose. E se vogliamo trasmettere significato e senso, ci tocca studiarla e approfondirla.

La definizione che il web ne da è questa.

  1. La scienza dei significati destinati a essere definiti e cristallizzati da parole significanti quando si tratti di nozioni o azioni, e da segnali morfologici quando si tratti di rapporti sintattici.
  2. In filosofia, parte della logica diretta a determinare i limiti di un linguaggio corretto e rigoroso mediante l’analisi dei ‘simboli’ linguistici d’uso comune; in senso più ristretto, lo studio delle relazioni fra espressioni linguistiche e il mondo cui si riferiscono o che dovrebbero descrivere.

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Ambienti semantici

Gli ambienti semantici sono spazi di rappresentazione virtuale che consentono di organizzare, visualizzare e navigare in grandi quantità di informazioni in modo semantico. In pratica, un ambiente semantico è un sistema informatico che rappresenta le conoscenze in un formato strutturato e interconnesso, dove le informazioni sono organizzate in modo logico e coerente.

Questo tipo di ambiente è utilizzato in molte aree, come la ricerca scientifica, l’analisi dei dati, l’organizzazione delle informazioni, la didattica e molti altri. Essi sono particolarmente utili quando si lavora con grandi quantità di dati o quando si cerca di esplorare la complessità di un sistema o di un concetto.

Gli ambienti semantici sono spesso utilizzati in combinazione con tecnologie avanzate di intelligenza artificiale, come il machine learning e il natural language processing, per elaborare e analizzare le informazioni. Inoltre, sono diventati un elemento essenziale per la creazione di sistemi di intelligenza collettiva, in cui le conoscenze di diverse persone sono messe insieme per risolvere problemi complessi.

In breve, gli ambienti semantici offrono un approccio innovativo e potente per l’organizzazione delle informazioni e la creazione di sistemi di intelligenza artificiale avanzati.

Campi semantici, cosa sono

Il campo semantico si riferisce a un insieme di parole legate tra loro dal loro significato. Queste parole condividono una categoria grammaticale e sono usate per descrivere la stessa idea o concetto. Ad esempio, il campo semantico per “vestiti” includerebbe parole come camicia, pantaloni, vestito, scarpe, ecc.

Il campo semantico può essere molto ampio o limitato, a seconda del numero di parole che vi sono incluse. Ad esempio, il campo semantico di “frutta” può essere molto ampio e includere un’ampia varietà di parole come mela, banana, arancia, fragola, ecc. Mentre il campo semantico di “agrumi” sarebbe più limitato e includerebbe parole come limone, arancia, mandarino, pompelmo, ecc.

Lo studio dei campi semantici è importante per capire come le parole sono correlate tra loro e come possono essere utilizzate per esprimere idee e concetti diversi nel linguaggio.

Se non fosse ancora chiaro cosa sono i campi semantici, propongo due definizioni di base. Secondo la Treccani i campi semantici sono

gruppi di parole organizzati in modo omogeneo sulla base del loro significato.

Mentre il sito grammaticaitalianapuntoit spiega

Tutte le parole che conosciamo e via via impariamo come si organizzano nella nostra mente? Possiamo dare un ordine o classificarle? Le parole si classificano secondo rapporto di significato: una parola ne richiama alla mete un’altra che appartiene alla medesima “ famiglia” o area di significato. L’insieme delle parole che appartengono alla medesima area di significato forma un CAMPO SEMANTICO. Per area di significato si intende un ambito della realtà.

Un esempio pratico poi può essere il campo semantico di mare

La misura e la grana di François Rastier

Ho letto questo libro La misura e la grana un paio di anni fa, anche se è stato pubblicato nel 2013. L’autore François Rastier è un importante linguista francese.

Direttore di ricerca presso il Centre national de la recherche scientifique (Parigi), linguista specializzato nel campo della semantica. Il suo approccio sintetizza i risultati dell’ermeneutica e della filologia al fine di sviluppare una semantica dei testi di natura storica e comparata, fondata sulla linguistica di corpus. Il suo progetto intellettuale si situa nel quadro più generale di una semiotica delle culture.

Questo libro mi ha chiarito ulteriormente alcuni concetti che conoscevo. E mi ha permesso un bel ripasso, in modo scientifico ma anche piacevole. La misura e la grana parte da una storia personale dell’autore.

Nel 2004 dopo aver pubblicato il libro Arti e scienze del testo. Per una semiotica delle culture Francois Rastier viene chiamato per essere intervistato da un giornalista. Il tema su cui avrebbe dovuto rispondere il professore sarebbe stato l’amore. In effetti, all’interno di Arti e scienze del testo, c’è un capitolo titolato “L’esempio dei sentimenti nel romanzo francese”. Questo, evidentemente, lo definiva, agli occhi del giornalista, un esperto sul tema dell’amore.

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Ambienti semantici. Cos’è l’amore?

Francois Rastier accettò di essere intervistato e quando incontrò il giornalista, prima di cominciare l’intervista, alla domanda, su “cos’è l’Amore” lui stesso chiese.

In quale corpus?

Cioè in quale corpus il giornalista desiderava che gli venisse spiegato il significato di Amore. Eh, si! Perché Francois Rastier era ed è un esperto dell’amore all’interno del corpus del romanzo francese e specificatamente dal 1820 al 1970. Sul significato di amore prima o dopo, il nostro autore non aveva ricostruito nessun corpus.

Cos’è un corpus in linguistica?

In linguistica, un corpus è un insieme di testi linguistici raccolti e analizzati per studiare la lingua in uso. Questi testi possono essere di diversi tipi, come ad esempio libri, articoli di giornale, conversazioni, messaggi di testo, e-mail, discorsi, ecc.

Il corpus viene raccolto e selezionato in base a criteri specifici, in modo da rappresentare adeguatamente una determinata varietà di lingua o un particolare fenomeno linguistico. Ad esempio, un corpus di inglese americano può includere testi provenienti da varie regioni degli Stati Uniti, mentre un corpus di italiano contemporaneo può includere testi di varie fonti per rappresentare il linguaggio usato nella società italiana.

Il corpus viene quindi analizzato utilizzando metodi quantitativi e qualitativi per studiare la lingua in uso. Ad esempio, si possono studiare le frequenze di determinati vocaboli, le co-occorrenze tra le parole, le strutture sintattiche, le modalità di discorso e così via.

L’analisi dei corpus è un approccio fondamentale per la linguistica moderna, perché consente di raccogliere dati linguistici in modo sistematico e di studiare la lingua in modo oggettivo, basandosi sui dati reali del linguaggio in uso.

Le mie riflessioni e l’architettura dell’informazione

Francois Restier parte dalla parola “amore” che ha un significato diverso per ciascun corpus o per i diversi corpora a cui appartiene. La parola, la frase, il discorso, hanno un senso e un significato solo se legati al suo corpus. Ora, se pensiamo ad un sito web come un corpus si può avere chiaro come determinate parole possano avere senso all’interno di certi siti, e nessun significato in altri.

Questo significa che pur progettando un sito e costruendo strutture con un’ottima trovabilità, al suo interno, gli autori che producono contenuti per il sito stesso, dovrebbero, poi, sottolineare e rimarcare il contesto creato dall’architetto dell’informazione. Se questo lavoro di coerenza contestuale non viene seguito, il lavoro dell’architettura dell’informazione viene menomato.

In questo senso un progetto dove viene applicata l’architettura dell’informazione deve essere il lavoro di una squadra coerente. Progettista, sviluppatori e autori devono condividere lo stesso corpus di parole e di significato. Così come gli stessi obiettivi, condivisi anche in fase di progettazione.

Ecco perché, progetti mono autoriali, anche senza una progettazione vera e propria, funzionano meglio di ambienti e progetti più complessi. Se gli autori variano nel tempo e non usano tassonomie ed etichettature coerenti, sarà difficile che il contesto (nel tempo) sia anch’esso coerente. Sta anche qui, una certa difficoltà di affermazione della disciplina.

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La grafica e il font trasmettono i nostri valori

Io non sono un grafico e non ho ancora fatto nessun corso di tipografia. Me ne dispiaccio e prima o poi, ne farò uno.

Nella terza parte del libro, “Applicazioni e prospettive”, si trova un capitolo dal titolo “La Semiotica dei siti razzisti e prevenzione della xenofobia”. Il capitolo è fitto di spunti. Ma quel che mi ha colpito maggiormente è come la grafica e il font vanno ad identificare anche il pensiero del sito. In questo caso, in modo evidente, attraverso i fonts celtici. Infatti, se si facesse una ricerca per fonts, risulterebbe che il 99% dei siti che usano questo font sono siti che inneggiano alla xenofobia.

Insomma, un’ulteriore conferma dell’importanza del segno e di cosa può dire il segno.

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La misura e la grana

Concludo riportando alcune parti del libro. Parto dalla premessa dove Francois Rastier fa pubblicare tre versi tratti da un poema morale di cinquantamila versi e redatto in persiano durante il XIII secolo. Li reputo molto belli e molto significati.

L’uomo intelligente bada

alla grana del senso, non si

limita alla sua misura

(Rmi, Mathnawì, II, 3622).

La misura e la grana. Semantica del corpus ed analisi del web utilizza metodi quantitativi. Questi possono essere limitativi e dunque si applica

lo studio qualitativo della grana specifica di fenomeni discorsivi e culturali divenuti finalmente osservabili

Il libro, dalla quarta di copertina, spiega

Come orientarsi nel Web senza imporre la rigidità di parole-chiave e un’architettura delle conoscenze predeterminata

E si conclude affermado che questo libro

è il più importante contributo recente alla fondazione di una semantica del corpus, in grado di fare piazza pulita di una serie di luoghi comuni della vulgata semiotica e filosofica e di prospettare dei metodi operativi e sorvegliati di studio delle banche dati, dei patrimoni testuali e del Web.

Insomma, La misura e la grana. Semantica del corpus ed analisi del web è un libro da leggere o quanto meno da avere nella propria biblioteca e da cui, ogni tanto, estrarre qualche pensiero utile per chi si occupa di architettura dell’informazione o di contenuti.

Esempi di ambienti semantici

tre esempi di ambiente semantico:

  1. DBpedia: è un progetto collaborativo che estrae informazioni semantiche strutturate dal contenuto di Wikipedia, creando così un vasto database di conoscenza semantica interconnessa. Gli utenti possono navigare attraverso DBpedia utilizzando un’interfaccia web, che consente loro di esplorare le relazioni tra le informazioni, come ad esempio i legami tra le persone, i luoghi e gli eventi.
  2. Semantic MediaWiki: è una versione avanzata del software MediaWiki, che alimenta Wikipedia. Semantic MediaWiki utilizza il framework semantico RDF per strutturare le informazioni all’interno di una wiki, consentendo agli utenti di creare pagine semantiche che contengono dati strutturati. Questo permette di creare un ambiente semantico collaborativo in cui le informazioni possono essere organizzate e condivise in modo efficiente.
  3. Cyc: è un sistema di intelligenza artificiale basato sulla conoscenza, che utilizza un vasto database di conoscenze semantiche per interpretare e comprendere il linguaggio naturale. Cyc è stato sviluppato per rappresentare il “buon senso” umano e le conoscenze comuni, e viene utilizzato in diverse applicazioni, come la ricerca medica, la gestione delle conoscenze aziendali e l’analisi dei dati. Gli utenti possono esplorare Cyc utilizzando un’interfaccia web, che permette loro di accedere alle informazioni semantiche e ai dati strutturati all’interno del sistema.