L’audio di Game of Thrones è uno dei cardini della serie TV e non è esagerato dire che è tanto importante quanto la parte grafica. Infatti l’audio è uno dei fattori che rendono quello che vediamo credibile.

Game of Thrones

Il 24 aprile partirà negli Stati Uniti la nuova stagione, tutti i fans sono in febbrile attesa e il trailer, nelle scorse settimane, ha raggiunto oltre 22 milioni di visualizzazioni, come se fosse un videoclip musicale.  In attesa della visione inglese e poi anche di quella italiana ho deciso, dunque, di scrivere un post sull’uso dei suoni che si fa in questa serie. Ovviamente anch’io sono un appassionato. Il mio personaggio preferito è Arya Stark di Grande Inverno| Story of a lonely girl

L’audio di Game of Thrones: Paula Fierfield

Se si parla dell’audio di Game of Thrones, dobbiamo parlare di Paula Farfield che è la Sound designer di Game Of Thrones.

Paula Farfield è una donna, l’unica donna dell’intera squadra sonora, composta da oltre 70 persone, e una delle poche donne in un settore a prevalenza maschile. Nasce in Canada, studia fotografia e storia dell’arte ad Halifax in Nuova Scozia, presso il College of Art and Design. All’inizio della sua carriera produce video artistici ma Paula, cerca altro, vuole di più, e dunque assetata di nuove esperienze è spinta ad esplorare il mondo del sound design. Nessuno si sarebbe aspettato che il suo talento l’avrebbe portata a Los Angeles, nel cuore dell’industria cinematografica, dove si sarebbe trasferita, dopo aver lavorato all’editing di produzioni del suono per il cinema e la televisione.

Le ultime 3 nomination di questi ultimi 3 anni al Premio Emmy che l’ha vista vincitrice nel 2015, sono solo gli ultimi risultati di una lunga carriera. Fairfield, infatti, colleziona tanti riconoscimenti: 25 nomination in molte competizioni sparse nel mondo. Le sue prime tre nomination agli Emmy sono arrivati per il suo lavoro nella serie “Lost“.

Purtroppo, all’apice della sua carriera, prima della partecipazione all’edizione di Game of Thrones, Paula viene colpita da una serie di sventure familiari: il divorzio con il marito, la morte del padre prima e della sorella subito dopo. Queste esperienze la scuotono nel profondo e le fanno prendere la decisione di ritornare ad Halifax, rischiando di perdere tutto, per la sua lontananza.

Per fortuna, però, i produttori cinematografici continuano a chiamarla, certo, non come prima, non quanto vorrebbe, né per le produzione a cui ambirebbe, ma a Paula Fairfield non manca il lavoro.

Passione per il proprio lavoro

Un lavoro che le piace e la appassiona. In un video, in cui presenta il suo lavoro, impacciata all’inizio, si trasforma e si entusiasma quando inizia a parlare dei suoi suoni. Suoni che lei raccoglie ovunque, anche con il suo telefonino.

La società di montaggio e ingegneria del suono di Paula si chiama Eargasm (tradotto sarebbe orgasmo uditivo). Il suo studio, fatto di schermi, grandi altoparlanti e una libreria di suoni e tanti apparecchi di registrazione si trova vicino casa e in realtà è un garage sigillato, con pareti isolate, per non disturbare, ma anche per rendere il suono puro e mantenere la temperatura costante per tutto l’anno.

Audio di Game of Thrones

Di Game of Thrones avevamo già parlato riguardo la sigla musicale, che piace per le sue caratteristiche e che ha attratto tanti musicisti a ricreare la cover. Ma oltre alla sigla e alla colonna sonora, un film ha anche tanto altro: ci sono i suoni dei carri, delle battaglie, del galoppo e di tanto altro ancora.

Il lavoro di Paula è focalizzato sugli elementi più fantastici e onirici della serie e sulle creature frutto della fantasia: i draghi principalmente, che hanno attirato l’attenzione di molti, ma anche i lupi, i giganti, i mammut, gli estranei, i corvi e, insomma, tutte le immaginarie e selvagge della serie. Poi  Paula si focalizza anche sulle sequenze oniriche, le sequenze dei metamorfi, sempre con l’orecchio attento a tutte le scene, specialmente le sequenze di grandi dimensioni dove tutti i tecnici sono impegnati. Ma suoni relativi ai draghi sono sua esclusiva e di sua creazione: il loro verso da cuccioli fino ad arrivare al gettito delle fiamme o le parti in cui i draghi divorano le loro prede.

L’audio di Game of Thrones:  i draghi

Paula Fairfield, ha preso le redini del suono nella terza stagione quando i draghi erano appena cuccioli e hanno iniziato a crescere anche sonoricamente.

Ironia della sorte è che, nonostante il suo lavoro sia concentrato sui draghi e sono questi i suoni che danno più soddisfazioni a Paula Fierfield, il primo premio è arrivato per la scena del massacro di “Hardhome” che è la scena finale dell’episodio 8 nella 5 stagione, ma dove non ci sono i draghi. A sorprendere e a convincere la giuria a dare la vittoria a Paula sono stati i suoni degli estranei, dei zombie di ghiaccio e della spada di Valirya di Jon Snow e l’esplosione della capanna.

https://youtu.be/H8S6s3PrGJs

In una intervista esclusiva (e non più disponibile), concessa a Asbjoern Andersen, Paula Farfield ha raccontato un po’ del suo lavoro e in particolar modo come lavora su questa serie. Scopriamo, subito, che il lavoro si svolge come se si seguisse un lungometraggio di 10 ore e non proprio come una serie tv.

Lavoro in collaborazione con il supervisore del suono Tim Kimmel e produttore Greg Spence per modellare le sequenze in parallelo con gli effetti visivi. E’ un momento molto collaborativo e un sacco divertente. Durante il mix, i produttori esecutivi lavorano con noi tutti per completare le sequenze in tutti i loro dettagli. Nonostante la sua complessità, questo processo è molto fluido, grazie alla dedizione e ail talento di tutti i soggetti coinvolti.

Progettazione del suono

Paula mette in evidenza che si è fatto un gran bel lavoro di progettazione del suono, così come di tutta la serie, molto prima della sua realizzazione. Questo le ha permesso di  studiare attentamente questo lavoro di progettazione, in modo da proseguire – in particolare durante la stagione tre – senza che nessuno si rendesse conto del cambio di squadre.

Molto di quello che progetta Paula si evolve naturalmente a causa della storia. I draghi sono nati sostanzialmente tra la seconda e la terza stagione e poi sono cresciuti tra la terza e la quarta.  In ogni stagione tutto deve essere costruito su ciò che è stato stabilito prima. In particolare i draghi che crescono molto in fretta e sono capaci di cose che erano incapaci di fare quando erano cuccioli.

I draghi, infatti, stanno acquisendo anche un carattere e questo è sottolineato dai loro versi. I tre draghi infatti, si distinguono non solo per la loro grandezza, ma soprattutto per i loro suoni e per il tipo di terrore che riescono a trasmettere (video YouTube al minuto 6 di cui non è concesso l’incorporamento su altri siti). Lo stesso vale per i lupi. I giganti e gli estranei, che si rivelano in alcuni squarci nella seconda e che poi si evolvono nelle stagioni successive.

È una sfida unica, ma ho un grande entusiasmo nel farlo.

I particolari e i piccoli momenti

Paula continua.

Dipende da quello che io progetto. Guardo i particolari e i piccoli momenti che lo posso rendere unico. Stabilisco una forma sonora per la scena e quindi inizio a decorare con tutte le cose che riempiranno la scena (o elemento) con un carattere. Ogni suono che viene scelto aggiungerà il suo sapore o colore.

Spesso mi trovo a cercare nella mia biblioteca di suoni oppure ad effettuare registrazioni, in giro. Altre volte acquisto nuove registrazioni audio, soprattutto quando non ho tempo per fare io stessa le registrazioni. Trovo pezzi da tutti i tipi di luoghi e fonti e poi io lavoro a mixare insieme e creare nuova entità sonora che sto costruendo. Sono sempre affascinata dai nuovi strumenti disponibili e la scelta di esplorare qualcosa potrebbe modificare la scelta fatta nella progettazione.

Alla domanda quali siano i suoi suoni preferiti della serie e come sono stati creati Paula risponde:

Una delle cose che mi piacciono di più della serie è la straordinaria gamma e la varietà del suo racconto. I draghi sono la cosa più divertente e stimolante e hanno avuto più opportunità di crescita nell’espressione drammatica.

Mi sono molto divertita nella creazione delle voci dei draghi quando erano cuccioli ma molto meglio quando sono divenuti adulti ed hanno subito uno sviluppo decisamente vertiginoso.

L’ispirazione per la creazione dei suoni a Paula viene da ovunque

Tutto quello che senti è potenzialmente uno strumento. Può essere il suono di una lattina che si infrange, una certa auto, il suono di una marmitta, il modo in cui il vento fischia attraverso gli oggetti. Ogni suono che si sente ha un potenziale.

Paula, infatti, non svela i segreti dei suoi draghi né tanto meno delle altre creature. Il mix pare composto però da grida di delfini, versi di tartarughe e di animali che si accoppiano sessualmente. La caratteristica dei suoni creati da Paula Fierfield è che non si tratta di suoni sintetici. I suoi suoni nascono dai suoni naturali che ci circondano e poi, in lavorazione, vengono modificati con i software e non viceversa.

Insomma, nonostante, siamo ad aprile avanzato, “l’inverno sta arrivando!” Teniamoci pronti!

ATTENZIONE! Video spoiler sesta stagione