In un mondo in cui siamo costantemente immersi in flussi di dati e informazioni digitali, spesso non ci rendiamo conto di quanto sia cruciale l’architettura che sta dietro a queste informazioni. Questa architettura, nota come “architettura dell’informazione”, è il fondamento invisibile su cui poggiano tutti i nostri siti web, app e sistemi digitali. Simile alla struttura nascosta di una composizione musicale, l’architettura dell’informazione guida l’utente in un viaggio attraverso i dati, senza mai mostrarsi direttamente.

L’essenziale è invisibile

L’architettura dell’informazione non è qualcosa che salta subito agli occhi dell’utente. Eppure è la struttura di un sito che ne permette la comprensione, la navigazione e l’usabilità. Se in un sito non trovate qualcosa, vuol dire che la struttura è fatta male e sarebbe necessario un bel intervento di un architetto.

Ossia, “l’essenziale è invisibile agli occhi”.

L’architettura dell’informazione è una disciplina invisibile, si nasconde, generalmente, nella struttura di un sito, ma anche, secondo alcuni studi avanzati, nella struttura di spazi fisici pervasi di digitale. Gli utenti, genericamente detti, non si rendono conto di questa struttura, anche se in base ad essa vivono la loro esperienza in modo positivo o negativo. L’architettura dell’informazione crea il contesto, l’ecosistema, dove l’utente naviga e dove può trovare le sue informazione.

Cos’è l’Architettura dell’Informazione?

L’architettura dell’informazione è l’arte e la scienza di organizzare e strutturare i contenuti di siti web, app e altri ambienti digitali in modo che gli utenti possano navigare e trovare facilmente ciò che cercano. Questo include la creazione di schemi di navigazione intuitivi, categorizzazioni logiche e design dell’interfaccia utente. Proprio come una composizione musicale è costruita su scale, armonie e ritmi che guidano l’ascoltatore, così l’architettura dell’informazione guida l’utente attraverso un’esperienza digitale.

L’Invisibilità dell’Architettura dell’Informazione

Quando navighiamo su un sito web o usiamo un’app, raramente ci fermiamo a pensare a come le informazioni siano organizzate. Questa “invisibilità” è il segno di un’ottima architettura dell’informazione, proprio come una melodia ben composta scorre in modo naturale e intuitivo. Un’architettura dell’informazione ben progettata significa che gli utenti non si perdono, trovano quello che cercano e hanno un’esperienza piacevole e senza intoppi, tutto ciò senza mai rendersi conto del lavoro che c’è dietro.

Esempi Pratici

Prendiamo, ad esempio, un sito web di e-commerce.

La sua architettura dell’informazione determina come i prodotti sono categorizzati, come gli utenti filtrano e cercano gli articoli, e come le informazioni sui prodotti sono presentate. Questo può essere paragonato a come una sinfonia è divisa in movimenti, ciascuno con un proprio tema e ritmo, che guidano l’ascoltatore attraverso diverse emozioni e storie.

Perché è Cruciale?

Un’architettura dell’informazione efficace aiuta gli utenti a comprendere dove si trovano in un sito web o un’app, come possono arrivare dove vogliono andare e cosa possono fare dopo. È come una mappa che guida l’ascoltatore attraverso un brano musicale, aiutandolo a comprendere la struttura sottostante e ad apprezzare la musica in modo più profondo.

Architettura dell’informazione e Peter Morville

Peter Morville, padre dell’architettura dell’informazione, definisce l’architettura dell’informazione in 4 modi:
1. La struttura degli ambienti informativi condivisi.
2. La combinazione di organizzazione, etichettatura, ricerca, e sistemi di navigazione all’interno dei siti web e intranet.
3. L’arte e la scienza di plasmare prodotti di informazione ed esperienze per sostenere l’usabilità e reperibilità.
4. Una disciplina emergente e una comunità di pratica concentrati sul portare i principi del design e dell’architettura per il panorama digitale

L’architettura dell’informazione è invisibile!

Sempre Morville dice “ In realtà, gran parte del nostro lavoro è intangibile; molte persone che sono direttamente coinvolte nel web design hanno solo una conoscenza superficiale dell’architettura dell’informazione … Questa invisibilità va bene per quanto riguarda gli utenti. Non vogliamo obbligare gli utenti a vedere il nostro duro lavoro; vogliamo che completino le loro attività e trovino le informazioni nella beata ignoranza delle nostre fatiche.”

Lo stesso fa la musica. Anche la musica è invisibile e anche la musica crea contesti.

Da un lato c’è il direttore d’orchestra che interpreta lo spartito.

Ascoltare la Sinfonia No 6 di Mahler diretta da Valery Gergiev (dal minuto 13.24)

è diverso che ascoltare la stessa composizione diretta da Manuel López-Gómez (dal minuto 1.45).

Dalla parte dell’ascoltatore

Dall’altro lato, c’è l’utente / ascoltatore. Non è necessario saper leggere le note sul pentagramma o saper suonare uno strumento. Ascoltiamo la melodia, che si avverte simile, ne avvertiamo il diverso sviluppo, percepiamo le differenze; sentiamo che si sta eseguendo un’ interpretazione diversa. Una ci affascina più  dell’altra. In una percepiamo alcune note, nell’altra l’enfasi cade su altre. Lo spartito da cui muovono i due direttori d’orchestra è uguale, gli strumenti usati e da usare sono gli stessi ma il messaggio è diverso, l’esperienza è diversa così come il pubblico è diverso; la prima esecuzione si svolge a Londra, Inghilterra, la seconda a Caracas, Venezuela. E quanto diversi saranno i gusti musicali dei due popoli!

E ad ogni modo, godiamo della bella musica, di un bel concerto. Da ascoltatori, anche se non siamo dei critici musicali, sappiamo cosa ci piace e cosa no. Così come non saremo sviluppatori di siti web ma sappiamo se troviamo facilmente o no un’ informazione.
L’architettura dell’informazione è invisibile, insomma, come la musica.

Ed è proprio di questo che si occupa questo blog!

Un modo di interagire con il mondo digitale

L’architettura dell’informazione, pur rimanendo invisibile, svolge un ruolo fondamentale nel nostro modo di interagire con il mondo digitale.

Come in una melodia, dove ogni nota ha il suo posto e la sua importanza, in un ambiente digitale, ogni pezzo di informazione deve essere accuratamente collocato e presentato. La prossima volta che navigherete su un sito web o utilizzerete un’app, prendetevi un momento per apprezzare l’architettura invisibile che rende la vostra esperienza così fluida e intuitiva.

In conclusione, l’architettura dell’informazione, pur essendo una componente invisibile del nostro paesaggio digitale, gioca un ruolo fondamentale nel modellare le nostre esperienze online. Come una melodia che guida l’ascoltatore attraverso varie emozioni e racconti senza mai mostrare le sue partiture, così l’architettura dell’informazione ci guida attraverso il mare digitale con una struttura e un ordine che raramente percepiamo consapevolmente.

Questo articolo ha avuto l’intento di non solo educare ma anche di sensibilizzare su quanto sia intricato e vitale questo aspetto del design digitale. È un invito a riflettere, a riconoscere e apprezzare l’arte e la scienza che stanno dietro le interfacce che utilizziamo ogni giorno.

Proprio come impariamo ad apprezzare i vari strati di una composizione musicale, così dovremmo apprezzare l’architettura dell’informazione che rende le nostre esperienze digitali intuitive, efficaci e, in ultima analisi, piacevoli. La prossima volta che navigherete su un sito web o utilizzerete un’app, ricordatevi dell’architettura invisibile che sta dietro e dei professionisti che hanno lavorato per rendere la vostra esperienza digitale non solo possibile, ma piacevole.