Il Tunebook Neotrad Veneto è una raccolta di spartiti musicali nata da un progetto che vuole riunire, valorizzare
e diffondere la creatività dei musicisti attivi in Veneto nell’ambito del cosiddetto balfolk.
Ho seguito il fenomeno quando vivevo a Venezia e ne sono stato fin da subito affascinato dagli ingredienti che vedono questa comunità crescere nel sottosuolo. E gli ingredienti sono la gioventù, la musica, la tradizione, l’innovazione, la capacità di riunirsi in modo sano.
Mi sono sempre stupito della poca attenzione a questo fenomeno. Da un lato lo snobbismo accademico e dall’altro il silenzio dei media, verso una comunità vera, fatta da persone vere. Per quello che mi riguarda io ho tentato, quando ho potuto, di dare visibilità a questi ragazzi.
Tunebook Neotrad Veneto
Si tratta di brani e composizioni originali, scritte e concepite appositamente per il ballo popolare, i cui autori sono tra i protagonisti in Veneto di quel vasto fenomeno conosciuto come “folk revival” che a partire dagli anni ’70 ha fatto scoprire e riscoprire in tutta Europa la musica collegata alla danza tradizionale, contribuendo ad arricchirla con nuove sonorità e melodie.
A questa iniziativa hanno partecipato 21 artisti e 7 gruppi musicali, per un totale di 46 composizioni originali. La raccolta include brani pensati per organetto, fisarmonica, pianoforte, violino, chitarra, mandola, bouzouki, clarinetto, contrabbasso, arpa
e ghironda che, naturalmente, potranno essere interpretati anche da altri strumenti. Inoltre, a molti spartiti per organetto sono state abbinate le rispettive tablature per facilitarne lettura ed esecuzione.
Tunebook Neotrad Veneto su SoundCloud
Intervista ad Alessandro Marchetti
Rieccoci. Rieccoci a parlare di Musica Neotrad con Alessandro Marchetti in particolare, ma anche con tutta la redazione che ha collaborato alla creazione di questo progetto.
Ho già scritto sui balli popolari e festival dei balli popolari dove si praticano i balli. Ed anche parlato delle sonorità dei Folk Fiction.
Tunebook Neotrad – Veneto
La prima domanda che penso doverosa, a distanza di un po’ di tempo dalla pubblicazione di questo lavoro è questa.È stato più bello il viaggio che ha portato alla luce vita questo lavoro o la sua distribuzione?
Entrambi questi momenti ci hanno regalato e continuano a darci grandi soddisfazioni. Questo viaggio è iniziato circa tre anni fa, nel 2015, e il Tunebook è uscito nel 2017, dopo due anni di intenso lavoro. Un lavoro di squadra tra noi curatori del progetto, tra i musicisti e che ha visto anche la partecipazione di tante altre persone che amano il mondo del balfolk. Tra queste non ringrazieremo mai abbastanza Maria Soffientino che ha seguito grafiche, impaginazione ed editing e Claudia Meoli che ha curato la traduzione in inglese dei testi.
Il Tunebook è stato presentato al festival Venezia Balla e siamo stati inviati a raccontare questa avventura musicale anche in Piemonte grazie all’amico Gabriele Ferrero e all’Associazione Culturale Lu Cunvent.
La curiosità e l’interesse verso questo progetto sono molto vivi e ci fanno piacere i complimenti che continuano ad arrivare.
Distribuzione del Tunebook
A proposito della distribuzione del Tunebook, come avviene?
La nostra idea è sempre stata quella di far conoscere a quante più persone possibile la musica, gli artisti, i gruppi musicali. Per questo motivo il progetto ha un sito web da cui è possibile scaricare gratuitamente la raccolta.
Abbiamo, inoltre, creato una pagina Facebook tramite la quale presentiamo i compositori e i loro progetti musicali e un account Soundcloud che permette di ascoltare alcuni brani.
Avete dei dati su quante persone stiano leggendo o utilizzando il Tunebook Neotrad – Veneto?
Non abbiamo dei dati precisi, ma sia noi che le altre persone che hanno collaborato al Tunebook ci siamo impegnati a promuovere e a diffondere questo lavoro collettivo parlandone con colleghi musicisti, appassionati di musica, ballerini e chi con noi condivide la passione per il balfolk e il neotrad. Ci piace evidenziare che il Tunebook non si rivolge solo ai musicisti; certo è una raccolta di spartiti, ma ci sono anche biografie degli artisti, descrizioni dei progetti musicali, aneddoti sui brani… c’è molto da leggere e da scoprire!
Tunebook Veneto. Il progetto
Facciamo un passo indietro. Com’è nato questo progetto e come è stato organizzato il lavoro tra voi curatori del Tunebook?
L’idea della raccolta è nata da tutti e tre in modo spontaneo e naturale: sentivamo l’esigenza di dare il via ad un’iniziativa, forse la prima del suo genere in Veneto, che documentasse e rendesse pubblica e fruibile la tanta originalità musicale espressa in ambito balfolk. Alessandro si è occupato delle comunicazioni e della definizione degli aspetti operativi del progetto; Stefano si è assunto il compito di raccogliere il materiale e di trascrivere i brani; Luciano, forte della sua esperienza come musicista e come maestro di organetto, è stato il punto di riferimento e il collegamento con molti compositori veneti.
I balli popolari
Passando dalla musica al ballo, quali sono le danze più presenti nel Tunebook, quelle per cui sono state scritte più melodie?
Naturalmente, mazurke e valzer! Ma ci sono anche molti altri balli: il circolo circassiano, la chapelloise, la bourrée, la maraichines, la polka, la scottish e anche danze venete… ce n’è per tutti i gusti e per tutti i balli!
La comunità dei balli folk e della musica neotrad è viva. Ci sono realtà ovunque. Ma una cosa che ho notato è che vive sempre una condizione clandestina. Perché, secondo voi?
Ci sentiamo di dire che non si tratta di una realtà così “clandestina”. Come dici, è anzi una comunità molto viva: ci sono tanti e importanti festival, concerti, gruppi di ballo, corsi, stage ed eventi culturali dedicati al balfolk e al neotrad.
L’interesse verso questo particolare mondo è in continua crescita e gli corrisponde un notevole fermento musicale di cui le composizioni contenute nel Tunebook sono una prova.
Recentemente è stato anche presentato un film a Cannes dal titolo “Le Grand Bal”.
Il mainstream televisivo ha riportato il ballo e la danza in auge. Vedi programmi televisivi o personaggi che creano eventi internazionali. Eppure la danza popolare, che poi è appunto popolare, non riesce ancora a coinvolgere. Che ne pensate?
Queste danze non nascono per offrire uno spettacolo, ma da un’esigenza interiore di ciascuna delle persone che vi prende parte. Le feste a ballo popolare sono occasioni di socialità in cui si incontrano persone, culture, tradizioni e grazie alle quali la tradizione stessa, lungi dall’essere considerata come una fotografia in bianco e nero, continua la sua storia anche arricchendosi di novità tanto nella danza quanto nella musica.
Inoltre, come dicevamo prima, c’è un grandissimo interesse da parte di persone di tutte le età e ciò mostra la capacità di coinvolgere ed emozionare.
Musica Neotgrad – Sentimenti ed emozioni
Come scrivete nell’introduzione al Tunebook, “Il documento che vi presentiamo ha valore sotto diversi punti di vista.” Valore di censimento dei musicisti-compositori attivi in Veneto nell’ambito del balfolk, così come valore storico e artistico. Cosa vi portate dentro di questa esperienza?
Il sentimento forse più forte è la gratitudine: per l’arte che i musicisti hanno condiviso con noi; per l’autentica dedizione di tutte le persone che con noi hanno lavorato; per tutti coloro che leggendo e suonando questa raccolta fanno vivere questo progetto.
La musica Neotrad è presente in tutta Italia. Questo Tunebook sarà replicato o imitato da altre regioni italiane? Le altre regioni italiane avranno la stessa capacità di fare comunità?
Come scriviamo nella prefazione al Tunebook, questo è il nostro auspicio: “che questo nostro primo tentativo catalizzi analoghe ricerche e raccolte anche al di là dei confini veneti per arrivare (ci piace pensarlo, ci piace sognarlo) a dei Tunebook Neotrad di altre regioni che diano il giusto risalto e la meritata visibilità alla nuova musica per il ballo popolare nata in Italia e che possano un giorno comporre insieme un grande Tunebook Neotrad Italiano.”
Prospettive per il prossimo futuro? A quando la seconda, la terza, la quarta edizione?
Dopo tanto tanto lavoro siamo arrivati a questo primo Tunebook, ne siamo molto soddisfatti e contenti. Per ora ci viviamo il presente!
Per il futuro… Chi può saperlo? E il bello è anche questo!
Tunebook Neotrad Credits
I curatori di tunebook neotrad Veneto sono Alessandro Marchetti, Stefano Baldan e Luciano Giacometti. Ma in tanti sono stati a collaborare, oltre ai musicisti.
La socialità che caratterizza il mondo del balfolk ha innescato un un circolo virtuoso di collaborazioni che ha contribuito ad aumentare l’eleganza ed il pregio di questo progetto.
Si è potuto, così, contare sul lavoro di Maria Soffientino, che ha fatto diventare questo Tunebook oggetto della sua tesi di laurea presso l’Accademia di Belle Arti di Cuneo e che si è occupata di grafiche, editing e impaginazione; sulla partecipazione di Claudia Meoli, laureata in lingua inglese presso l’Università di Napoli “L’Orientale”, che ha seguito la lavorazione della raccolta fornendo preziosi consigli e che ha provveduto alle traduzioni; in questo processo di traduzione ci si è, inoltre,
potuti avvalere dell’aiuto e del supporto di Derek Stewart, i cui consigli sono stati fondamentali.
Grazie a tutti
Concludo questa intervista, come mio solito, ringraziando Alessandro Marchetti che è il mio punto di collegamento con tutta la redazione. Ma ovviamente grazie a tutti, sia per il lavoro fatto, sia per questa intervista che è stato condivisa con tutti. Grazie del vostro tempo e delle vostre risposte.
Il blog resta aperto a questo progetto, come ad altri progetti di altre regioni che vorranno raccontare la loro parte di storia. Sarebbe un vero piacere.
Un in bocca a lupo a tutti e buone danze!