Le interfacce conversazionali sono quel mezzo di interazione, tramite dispositivi di input e output, che consente di eseguire comandi vocali, o immettere dati, mediante programmi di riconoscimento vocale. Se ne parla da anni. Più di recente, e soprattutto durante la fine del 2015 e il 2016, si è potuto notare un maggiore interesse verso questo tema.
Il blog tra presente e futuro
Chi segue il blog, ormai, ha familiarizzato con il concetto di interfaccia e assistenza vocale. Me ne sono già occupato:
- La nuova interfaccia utente non è l’interfaccia utente
- Le interfacce del futuro e il design dell’esperienza
Chi si occupa di innovazione tecnologica si pone, sempre più spesso, la stessa domanda. In futuro, come parleremo alla nostra tecnologia?
Sviluppo delle interfacce conversazionali
Chi osserva il fenomeno converge su un fatto.
Lo sviluppo di nuove interfacce, tra le quali le interfacce vocali, è in evoluzione ed è oggetto di grandi investimenti da parte dei produttori tecnologici. Obiettivo di tutti è essere protagonisti della prossima rivoluzione delle interfacce: una rivoluzione che trasformerà l’interazione uomo-macchina da grafico/tattile a sonora/vocale e quindi modificherà le esperienze digitali (ma forse non solo digitali) di tutti gli utenti. La rivoluzione, anche se lenta e con evoluzioni al momento auspicabili, sarà profonda perché eliminerà il bisogno di usare e apprendere linguaggi e sistemi di comunicazione diversi dal nostro parlato o dalla nostra lingua.
Interfacce conversazionali per aziende
L’interesse non riguarda solo gli utenti (consumer). Le aziende, che utilizzano applicazioni e interfacce, guardano con interesse ai sistemi di produzioni collaborativi. A tal proposito raccolgo e ripropongo l’opinione di Jesus Rodriguez. Rodriguez è Managing Partner di Tellago e consulente per aziende come Microsoft e Oracle. Rodriguez è molto ottimista e allarga il discorso sull’utilità delle interfacce conversazionali per le aziende. Conferma inoltre l’interesse che si mostra verso questa rinnovata tecnologia.
Diciamo rinnovata. Le interfacce conversazionali, vocali, di messaggistica, invisibili, infatti, non sono nate ieri. Sono anni che se ne parla e che i ricercatori fanno sperimentazione. Oggi un assistente vocale come Cortana, Siri, Alexa e altri, non sarà perfetto, ma ciascuno è utilizzato da milioni di utenti. Ciascun assistente vocale aiuta a fare tante cose; in modo sempre più veloce e sempre più preciso.
Perché adesso?
Le speranze e le aspettative sono cresciute. Proprio adesso. Perché, rispetto a poco tempo fa, fondamentalmente sono cambiate due cose.
- La prima è la quantità di dati di cui disponiamo (e la possibilità di elaborare e analizzare questi dati).
- La seconda è la possibilità di avere questi dati anche sul nostro dispositivo mobile. Dispositivo che è connesso ad una rete, 24 ore su 24 e con applicazioni alla portata di tutti.
Jesus Rodriguez sostiene che, sebbene le interfacce di conversazione non siano ancora adottate in azienda in maniera significativa, questa tendenza, almeno dal suo osservatorio, sta per cambiare.
Le capacità e il rapido progresso delle interfacce di conversazione sono destinate a diventare uno dei mattoni fondamentali della prossima generazione di applicazioni aziendali.
Le caratteristiche fondamentali delle interfacce di conversazione in azienda saranno basati sulla fornitura di meccanismi, senza soluzione di continuità, per interagire con i sistemi aziendali e utilizzare i comandi vocali. In azienda le interfacce di conversazione possono essere viste come un’estensione dell’user experience fornita dalle applicazioni mobili. Questa semplice estensione apre le porte a nuovi scenari che erano incredibilmente difficili, o semplicemente impossibili, da risolvere senza modelli di conversazione.
Interazioni conversazionali
Le interfacce conversazionali stanno diventando un altro elemento della user experience in applicazioni mobili. Un elemento dominante l’esperienza degli utenti che fanno uso dell’Internet delle cose, in casa come in azienda.
Uno dei grandi vantaggi dell’interazione vocale in azienda è l’esperienza di conversazione.
Mentre le interazioni degli utenti di applicazioni mobili sono costretti a ciò che è previsto sui diversi schermi, le interfacce di conversazione offrono un modello, a tempo indeterminato, per interagire con i sistemi aziendali ponendo domande o dettando azioni tramite comandi vocali. La natura conversazionale delle interfacce vocali offre agli utenti aziendali un modello di interazione senza essere vincolati da una interfaccia utente specifica.
Interazioni multi-utente
Le applicazioni mobili aziendali sono progettati per le singole interazioni con l’utente.
Le interfacce di conversazione rompono questo confine, permettendo a diversi utenti di interagire con una sola applicazione al fine di realizzare un compito specifico. Questa capacità consente livelli di collaborazione in azienda e nell’Internet delle cose che erano impossibili prima.
Le interfacce di conversazione consentiranno la realizzazione di aziende moderne e la possibilità di interagire con l’internet delle cose attraverso app a comandi vocali. Questi modelli creeranno un canale diretto tra gli utenti business e la linea dei sistemi aziendali senza i vincoli di una specifica interfaccia utente. Proprio come i servizi web o API, le interfacce di conversazione sono destinate a diventare un nuovo modello di integrazione per sistemi aziendali.
Internazionalizzazione e complessità tecnologica
Internazionalizzazione e soluzioni per l’internet delle cose richiedono uno sforzo tecnologico non indifferente. Fattori come il supporto perle diverse lingue o le differenze culturali nella user experience rendono difficile lo sviluppo delle applicazioni mobili. Ma nessuno si arrende.
Le interfacce conversazionali offrono un semplice modello di internazionalizzazione. La maggior parte delle interfacce cognitive supportano efficacemente lingue diverse e modelli di conversazione.
Negli ultimi anni, il campo delle interfacce conversazionali è diventato uno dei campi più concorrenziali e innovativi del settore mobile. Di conseguenza, l’industria ha prodotto molte piattaforme tecnologiche. Queste piattaforme sfruttano il cognitive computing per fornire interfacce di conversazione sempre più sofisticate.
Interfacce conversazionali
Mentre alcune piattaforme hanno il potenziale per guidare l’adozione di interfacce conversazionali in azienda, il mercato sta vedendo molta innovazione nelle nuove start-up e nei fornitori di telecomunicazioni.
Questo livello di concorrenza potrebbe rendere le interfacce conversazionali una delle funzionalità più importanti della prossima generazione di app mobile e dell’Internet delle cose, in azienda.
Tanti sono ancora gli scettici su queste tecnologie. Ma è innegabile che la tecnologia mobile stia modificando la nostra società. Alcuni paradgmi si stanno rovesciando. Avere gli strumenti per analizzare e osservare questi nuovi fenomeni lo ritengo essenziale.
Il mio punto di vista sulle interfacce conversazionali
Ancora oggi, nonostante i passi avanti di chatbot e assistenti vocali, e nonostante la diffusione in tutto il mondo, molte persone continuano a criticare le interfacce conversazionali, come fallimentari.
Come spesso ho raccontato su questo blog, il mio interesse è un interesse di studio. Ho sempre amato gli ambienti sonori, ho trascorso momenti importanti della mia vita dentro una radio locale, poi sono diventato il resposnabile di una web radio universitaria. Insomma, l’audio è diventato nel tempo il mio mondo.
Grazie a questo blog, grazie ai consigli raccolti, grazie ai lettori (senza la quale non ci sarebbe nessuna spinta a scrivere) ho potuto approfondire varie declinazioni, fino ad arrivare alle interfacce vocali.
Un fondo di verità
È capitato a tutti di interagire con una interfaccia vocale, e non riuscire a concludere nulla. Dunque alcune critiche sono in parte vere.
Ma la mia reazione a questi risultati è diametralmente opposta rispetto ai detrattori. Quando, infatti, un chatbot fallisce, la mia reazione non è… “Ecco, lo vedi? Ha fallito. Se fosse stata una interfaccia grafica, a quest’ora avremmo concluso!”
La mia reazione è quella di chiedermi perché. Perché ha fallito? Cosa è andato storto? Il dispositivo non ha compreso la mia voce o proprio non ha una risposta? Come potrebbe essere risolto il problema?
Amico dei chatbot
Chatbot e interfacce vocali hanno dei problemi?
Il mio impegno è capire come superare questi problemi. Io ho raccolto l’invito di Morville ad essere amico dei chatbot.
È per questo motivo, per esempio, che il mio corso si basa sulla progettazione.
Sono fermamente convinto che uno dei problemi delle interfacce vocali, se non “Il Problema” sia che lo sviluppo dei chatbot sia del tutto affidato agli strumenti. In altre parole, i chatbot sono chatbot centrici. A domanda rispondono e dunque funzionano. Dimenticando e tralasciando la parte di progettazione e la centralità dell’uomo rispetto al funzionamento.
In molti, certamente in prima linea i miei haters, sostengono che ci sono troppi problemi e che altre saranno le soluzioni e dato che non possiamo prevedere il futuro è inutile impegnarsi in questo studio.
Un trend inarrestabile
Otto anni di blogging dimostrano, a mio modesto parere, che non mi trovano per nulla d’accordo. Io non ho previsto il futuro. Ma in questi anni Amazon ha continuato a sfornare dispositivi con Alexa integrati.
Ed oggi, siamo a chatgpt che è solo un pezzo di disegni ancora più grandi.
Non c’era da prevedere il futuro, bastava notare la spinta enorme verso l’espansione di questi dispositivi.
Ma che sia chiaro, io non evito di affrontare le critiche, e forse anche per questo il mio punto di vista risulta perdente. Il mio atteggiamento è laico, guardo con ottimismo alle interfacce vocali, ai modelli linguistici, ma non ho nessun interesse che prevalgano su altri touchpoint.
Sono convinto che anche in un futuro pieno di interfacce vocali, si tratterà di soluzioni alternative e non esclusive.
Una maggioranza visiva
Chi critica aspramente le interfacce vocali preferisce nel proprio quotidiano altri canali di relazioni, come il visivo e il cinestetico.
Come ho spesso detto, se i video ricevono tanto successo lo sono perché la stragrande maggioranza della popolazione si relazione al mondo in modo visivo.
Ovvio che l’essere umano non è solo visivo, solo acustico o esclusivamente cinestesico, ma abbiamo una prevalenza.
Progettazione conversazionale
Ad ogni modo, una via molto promettendte che sto seguendo è la progettazione conversazionale.
Le interfacce conversazionali spingono i brand a conversare, ad avere dialoghi con i propri clienti, così come i clienti vogliono conversare direttamente con le aziende. Sembra una cosa facile, ovvia. ma non lo è.